Lago di Fedaia, esercitazione interforze col Corpo permanente

Tre nuovi Vigili del fuoco volontari del Distretto volontari della Val di Fassa e Nuvola si preparano ad entrare nel Nucleo specialistico sommozzatori

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Un tuffo nell’acqua gelata e scatta la ricerca di un subacqueo disperso sotto una superficie di 20 centimetri di ghiaccio. Quindi, dopo qualche minuto, la comunicazione all’esterno: «Target individuato: è apparentemente cosciente».
Siamo al lago di Fedaia, 2.050 metri di quota in Val di Fassa, ai piedi della Marmolada.
Qui, con una simulazione di intervento, tre sommozzatori si sono preparati ad entrare nel Nucleo specialistico del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento.
L’esercitazione in un ambiente oggettivamente estremo ha avuto come obiettivo l’abilitazione - che arriverà entro fine anno - dei nuovi componenti di questa importante realtà, dopo il loro ingresso come allievi lo scorso mese di febbraio.
 

 
Le operazioni hanno avuto una durata di tre giorni e hanno visto coinvolti anche i Vigili del fuoco volontari del Distretto di Fassa ed il Nucleo volontari alpini (Nuvola) delle Valli di Fiemme e Fassa.
«La sinergia tra le diverse strutture, in qualsiasi contesto, è fondamentale per garantire la buona riuscita degli interventi sul campo. A beneficiarne è l’intera comunità» – osserva l’ispettore distrettuale Alessandro Pellegrin.
Le tre giornate di addestramento sono dunque servite per affinare le tecniche di intervento, cercando di migliorare costantemente le procedure e aumentare la sicurezza degli operatori per rendere le ricerche il più possibile veloci ed efficaci.
 


Il Nucleo sommozzatori del Corpo permanente è composto da 11 operatori (ai quali si aggiungono i 3 in formazione) distribuiti su 4 turni e attivi 24 ore su 24.
L'organizzazione e la specializzazione del Nucleo si sono rafforzate nel corso degli anni, seguendo necessariamente il progresso delle tecniche e delle attrezzature subacquee, ma sviluppando anche tecniche operative finalizzate al soccorso tecnico urgente in tutti gli scenari acquatici ipotizzabili sul territorio Trentino (laghi, fiumi, emergenze alluvionali, nonché immersioni in luoghi ipogei o confinati).
Per questo, regolari addestramenti e corsi di perfezionamento - anche in collaborazione con i colleghi del Corpo Nazionale - permettono il mantenimento dell’indispensabile professionalità.