I contenuti della quinta edizione del Festival dell’Economia
Il Festival 2010 vuole creare opinione sulle problematiche che hanno caratterizzato la grande crisi del 2008.
La
grande crisi finanziaria ha fatto crollare interi segmenti dei
mercati finanziari, con banche che non si fidavano più le une delle
altre perché sapevano tutti che c'erano quei «titoli tossici» in
circolazione e che le banche che li detenevano in grandi quantità
avrebbero fatto di tutto per non rivelarlo.
Anche quando le banche erano davvero «poco intossicate» e, dunque,
desiderose di far conoscere il buon stato dei loro bilanci, non
avevano alcun modo di rendere credibili le informazioni
rassicuranti da loro trasmesse ai mercati.
A questioni così rilevanti non poteva che accompagnarsi una
presenza di assoluta qualità dei relatori protagonisti.
Fin dall'inaugurazione con Robert Putnam, «l'accademico più
importante al mondo oggi» secondo la definizione del Sunday Times,
che ci introdurrà nelle sfide della società multietnica nell'«era
di Obama», perché uno dei problemi dell'informazione riguarda,
appunto, il rapporto tra i dati reali e la percezione collettiva
dei grandi fenomeni sociali.
Un tema che ricorrerà in molti interventi e che troverà uno dei
suoi momenti centrali nella presentazione che Ilvo Diamanti, in
dialogo con Gian Antonio Stella, farà per la prima volta dei dati
dell'Osservatorio Europeo sulla sicurezza, proprio su «Criminalità
e sicurezza nell'informazione», questione che, con taglio diverso,
sarà trattata anche da David Card.
Sempre nella giornata inaugurale la presenza del premio Nobel per
l'Economia 2002, Vernon Smith ci riporterà al tema della crisi e
della grande recessione del 2009 confrontandola con la crisi del
'29, anche quella innescata da una bolla immobiliare, e chiedendosi
cosa succede in un mondo in cui molte informazioni di base vengono
a mancare.
Un tema, quello del confronto passato-presente tra il 1929-2009,
che ricorrerà tra l' altro nelle analisi di Marcello De Cecco e di
Simon Johnson. Quest'ultimo si soffermerà sul perdurante «potere di
Wall Street».
Nella giornata conclusiva l'intervento di Nouriel Roubini,
l'economista che meglio aveva previsto la genesi della crisi e che
a tutt'oggi ritiene non sia finita.
Di assoluto prestigio la presenza di protagonisti del mondo della
finanza e dell'impresa.
L'informazione zoppa sulla struttura di controllo delle società
sarà il tema affrontato da Piergaetano Marchetti.
Con Roberto Colaninno e Rocco Sabelli si ripercorrerà il caso
Alitalia tra informazione e realtà a confronto con due economisti
come Andrea Boitani e Carlo Scarpa.
Corrado Passera, intervistato da Jennifer Clark del Wall Street
Journal analizzerà i temi della trasparenza e della finanza e
discuterà le scelte necessarie per riprendere il cammino dello
sviluppo.
Ma si parlava di Internet e della rivoluzione tecnologica che sta
travolgendo il mondo della diffusione dell'informazione.
Libri, e-books e web nell'analisi di Paola Dubini, Stefano Mauri e
Gino Roncaglia. Il futuro dei media nel dialogo tra Alexander
Stille e John Kampfner; l'influenza dei blog con Tyler Cowen, il
più ascoltato analista economico finanziario del web; il caso
Google con Francesco Antinucci e Carlo D'Asaro Biondo; il caso
Murdoch con Michael Wolff.
Agar Brugiavini, Innocenzo Cipolletta ed Enrico Giovannini ci
parleranno di «conoscenza condivisa», di dati statistici spesso
messi in discussione, e quindi del rapporto tra informazione e
politica; Michele Polo sulla difficile convivenza tra pluralismo e
mercato.
Nutrita la rappresentanza di operatori del mondo dell'informazione
sia italiana che estera.
Un testimone del tempo come Milena Gabanelli si chiederà se è
ancora possibile per un giornalista essere cane da guardia del
potere.
Lucia Annunziata e Riccardo Iacona, coordinati da Beppe Severgnini,
incontreranno colleghi della stampa estera in un confronto tra
diversi modelli d'informazione in TV.
Tanti i rappresentanti delle testate internazionali - dal New York
Times a Liberation, dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung al Pais,
dalla Tribune al Wall Street Journal - che con sempre maggiore
attenzione seguono il Festival.
«Vero o Falso?». Per questo 2010 è stato escogitato un nuovo
formato che vuole rinnovare la fortunatissima esperienza dei
«processi» che animarono la quarta edizione del Festival.
Con il coordinamento di Federico Rampini studiosi e testimoni
interverranno su tre questioni cruciali quanto controverse, come «i
costi delle politiche per il cambiamento climatico», «più
immigrazione uguale più criminalità», «pandemia influenzale uguale
pandemia mediatica?».
Per ogni appuntamento una giuria di studenti emetterà una sentenza
con tanto di motivazioni.
A questi, che sono solo alcuni tra protagonisti dell'edizione 2010
del Festival, si aggiungono grandi personalità del dibattito
pubblico e culturale italiano.
Tra gli altri, Alberto Alesina, Concita De Gregorio, Gianni De
Michelis, Guglielmo Epifani, Silvio Garattini, Andrea Ichino,
Pascal Le Merrer, Toni Muzi Falcone, Gianni Riotta, Salvatore
Rossi, Maurizio Sacconi, Michele Salvati, Renato Soru, Tiziano
Treu, Luigi Zingales.
Confermati anche gli altri tradizionali formati. Parole chiave,
Alla frontiera, Visioni, Focus, Dialoghi, Intersezioni, Testimoni
del Tempo, e gli incontri con l'autore a cura di Tonia Mastrobuoni.
Restano numerose le attività durante il Festival, dai laboratori
per bambini e ragazzi, agli spettacoli, agli incontri organizzati
dalle associazioni.
La «squadra» del Festival
dell'Economia
Responsabile scientifico: Tito Boeri
Comitato Editoriale: Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Paolo
Collini, Giuseppe Laterza
Comitato Promotore: Provincia autonoma di Trento, Comune e
Università degli Studi di Trento
Progettazione: Editori Laterza in collaborazione con "Gruppo 24
Ore"
Partner: Intesa Sanpaolo
Main sponsor: Dolomiti Energia, Vodafone