Il terrorismo ha ferito Charlottenburg, città gemellata con Trento
I morti sono nove, i feriti una cinquantina. Il 50esimo anniversario del gemellaggio era stato festeggiato lo scorso aprile da una delegazione trentina a Berlino
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L’aggiornamento della notizia richiede ben poco. Le vittime sono confermate nel numero di nove e i feriti una cinquantina.
Rispetto alla notizia che abbiamo dato qualche ora fa, si sa che il TIR che ha fatto la strage era partito dall’Italia diretto in Polonia dove avrebbe dovuto trasportare delle strutture in acciaio.
Uno degli occupanti della cabina di guida è rimasto ucciso nello schianto finale mentre l’autista è stato arrestato. Forse c’era un terzo uomo, che la polizia tedesca sta ricercando.
L’autista è cugino del titolare della società di trasporti, che ha sede in Polonia. Sentito dalla polizia, il trasportatore sostiene che suo cugino non può aver compiuto un’azione del genere e che con ogni probabilità il pesante automezzo è stato sequestrato e l’autista costretto a gettarsi sulla folla del mercatino di Natale.
Il cugino gli aveva peraltro telefonato per dirgli che sarebbe passato da Berlino. Comunque sia, per compiere la strage qualcuno ha dovuto studiare la situazione e progettare l’operazione perché per riuscire il mezzo aveva solo un percorso obbligato.
Charlottenburg si trova nella parte occidentale del centro storico di Berlino, dove si trovano le strade più famose come la Kurfürstendamm e la Wilhelm Strasse, sulla quale si affaccia la Gedächtniskirche, che letteralmente significa «Chiesa pensata».
Il nome della chiesa, dedicata all’Imperatore Guglielmo, è stato dato alla fine della Seconda Guerra Mondiale perché, gravemente danneggiata dai bombardamenti degli Alleati, non è stata più ricostruita e le sue rovine offrono una viva testimonianza degli orrori della guerra. La struttura è idealizzata dalla costruzione in vetro, che consente appunto di pensarla.
L’attentato è avvenuto nel mercatino di Natale che sorge a sud del Tiergarden, il famoso Zoo di Berlino, non lontano dalla Sprea, il fiume della capitale tedesca.
Trento ha un legame particolarmente forte con Charlottenburg perché 50 anni fa, 1966, l’allora sindaco Edo Benedetti aveva realizzato un gemellaggio che non è mai stato dimenticato.
Basti pensare che in occasione del 40esimo anniversario di 10 anni fa la città tedesca aveva regalato a Trento l’orso che si vede nella rotonda della Funivia di Sardagna (foto di copertina).
Lo scorso aprile una delegazione trentina era andata in visita a Charlottenburg (foto a pié di pagina) per onorare il 50esimo anniversario.
Insomma, indirettamente l’attentato ha ferito anche la città di Trento e siamo certi che il sindaco Andreatta si metterà in contatto con il collega tedesco per esprimergli la vicinanza della città.