Kompatscher a Innsbruck: «Serve soluzione internazionale»
Situazione sotto controllo al Brennero, ma sui profughi ribadisce: «Soluzione internazionale, rispettare il diritto europeo su accoglienza»
Platter, Sobotka e Kompatscher.
Il presidente altoatesino Arno Kompatscher ha partecipato a Innsbruck, assieme al Ministro degli esteri Wolfgang Sobotka e al governatore del Tirolo Günther Platter, ad una seduta della task-force migrazione dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.
Nel suo intervento nella conferenza stampa a seguito dei lavori, Kompatscher ha ribadito che «la questione profughi va risolta alla radice con un'iniziativa congiunta a livello internazionale in grado di mettere in sicurezza i confini meridionali della Libia e, di conseguenza, evitare che i barconi possano partire lungo la rotta del Mediterraneo.»
Entrando nella questione che più da vicino riguarda l'Alto Adige, Nel suo il presidente altoatesino si è dichiarato soddisfatto della situazione relativamente tranquilla ai confini di Stato fra Italia e Austria.
«Si tratta della conferma - ha spiegato Kompatscher - che le misure messe in atto nel corso degli ultimi mesi hanno prodotto gli effetti sperati. L'intensificazione dei controlli delle forze di polizia, in maniera particolare nei pressi del Brennero, ha fatto sì che il numero di persone che valicano il confine si sia notevolmente ridotto. Tutto ciò grazie all'ottimo funzionamento della taskforce che è stata creata, e grazie all'ottima collaborazione transfrontaliera garantita dall'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. Per quanto ci riguarda, posso assicurare che la Provincia di Bolzano continuerà a fare la sua parte.»
Con riferimento alle notizie degli ultimi giorni riguardanti il no dell'Austria al progetto europeo di redistribuzione dei migranti, Arno Kompatscher ha espresso la propria «comprensione per il fatto che Vienna ha già dato accoglienza a molte più persone rispetto ad altri paesi. Non bisogna però dimenticare - ha concluso il Landeshauptmann - che le indicazioni della UE devono essere attuate, e che il diritto europeo in vigore prevede, in uno spirito di solidarietà europea, il ricollocamento in altri paesi europei di una parte delle persone arrivate in Italia ed in Grecia».