Bolzano raddoppia i fondi per la cooperazione internazionale

Kompatscher ha annunciato all’ONU che nel bilancio 2016 saranno raddoppiati i fondi per la cooperazione internazionale

Lo scorso 25 settembre i Capi di Stato e di Governo riuniti a New York all'Assemblea dell'ONU hanno adottato l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Alla nuova Agenda, agli obiettivi di sviluppo finora raggiunti e a quelli da raggiungere l'Ufficio provinciale Affari di gabinetto e Missio Bolzano hanno dedicato l'incontro pubblico, con brevi relazioni e una tavola rotonda, svoltosi a Palazzo Widmann sotto il motto «Per un futuro migliore».
Si è trattato soprattutto di un momento formativo per associazioni e cittadini, visto che l'Agenda 2030 determinerà la linea strategica della cooperazione allo sviluppo della Provincia per i prossimi 15 anni.
Il presidente Arno Kompatscher ha ripercorso l'impegno della Provincia nella cooperazione internazionale, che ha permesso di raggiungere risultati positivi soprattutto con progetti nei settori educazione e formazione professionale, lotta alla fame e alla povertà estrema, sanità, creazione di partnership globali.
 
La Provincia coopera in particolare con l'Africa subsahariana (Burkina Faso, Uganda, Tanzania, Kenya, Sudsudan, Benin e Etiopia), dove si registrano passi avanti significativi nella riduzione dell'indigenza e della fame grazie alle cooperazioni pluriennali con alcune regioni attraverso programmi intersettoriali.
Dal 1991, anno di inizio dell'attività della Provincia nella cooperazione internazionale, sono state finanziate iniziative per 50 milioni di euro.
«Anche in futuro l'Alto Adige intende impegnarsi per un mondo più giusto e pacificato, – ha aggiunto Kompatscher dando un segnale concreto. – Nel bilancio provinciale 2016 la Giunta propone di raddoppiare i fondi per la cooperazione internazionale.»
Sul tema dei profughi, Kompatscher ha ricordato il recente dibattito in Consiglio provinciale e l'esigenza, nel medio e lungo termine, «di combattere le cause dei flussi, che sono diseguaglianza e disparità nel mondo e portano a guerre e fanatismo».
 
L'evento a Palazzo Widmann, presenti oltre 100 interessati, è stato accompagnato da una mostra e da brevi filmati di Wolfgang Penn (Missio Bolzano) su 24 progetti di cooperazione che sono stati sostenuti negli ultimi 15 anni da Provincia, enti e associaizoni e che hanno permesso tra l'altro di realizzare nel mondo 500 scuole per 180mila ragazzi e 800 pozzi che hanno fornito acqua a 800mila persone.
La mostra itinerante è a disposizione di tutte le scuole. Il vescovo Ivo Muser ha ribadito che la Chiesa è missione e ha esortato a prendere le distanze «da chi non prende sul serio la persona, con il suo volto e i suoi bisogni».
Muser ha invitato a respingere «la tentazione di dividere il mondo in due, prima i nostri e poi gli altri. Nella prospettiva cristiana la dignità umana non si può dividere».
Restando al tema dei migranti, il vescovo ha ricordato che i progetti di sviluppo aiutano le persone ad avere una prospettiva nella loro terra e sono fonte di speranza.
Presidente e Vescovo hanno ringraziato operatori e associazioni per il loro impegno fondamentale.
 
Simone De Santi del Ministero degli esteri ha illustrato la trasformazione del contesto di sviluppo sostenibile, con le nuove sfide globali (ad esempio il clima) e i nuovi obiettivi che mirano ad integrare tre dimensioni: quella sociale, quella ambientale e quella economica.
La nuova Agenda della cooperazione internazionale è sintetizzata nelle 5 P (persone, pianeta, prosperità, pace, partnership) e ha anche un metodo di attuazione innovativo rispetto al passato: accanto alle fonti di finanziamento pubblico figurano le risorse private, gli investimenti, i PPP, l'accesso alla tecnologia e all'innovazione.
L'esperto austriaco Friedbert Ottacher ha detto che la nuova Agenda ONU sancisce la fine del classico schema della cooperazione allo sviluppo nord-sud, «per fare posto a una cooperazione sul piano internazionale che richiama tutti ai propri doveri».
Sia i Paesi nel Sud del Mondo che quelli industrializzati dovranno ispirare le loro azioni alle 17 tematiche individuate e ai 169 obiettivi di sviluppo sostenibile.