Il piccolo siriano, senza vita sulla spiaggia

La sua foto fa il giro del mondo come simbolo della tragedia dei profughi

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Il bimbo faceva parte di un gruppo di 23 siriani che avevano tentato di attraversare il Mediterraneo con due piccole imbarcazioni per approdare in Grecia, approdo per l’Europa.
Per dodici di loro però è stata una tragedia, una delle due imbarcazioni è stata travolta dalle onde vivino alla costa turca.
Poi il mare li ha pietosamente restituiti alla terra.
Sappiamo che in realtà i bambini morti nel tentativo di arrivare in Europa sono moltissimi, ma non era mai capitato che qualcuno fotografasse il corpicino di un bimbo di tre anni adagiato senza vita sulla spiaggia dal mare.
Il nostro giornale non ama pubblicare fotografie di questo genere, ma secondo noi è giusto che il suo sacrificio rimanga come monito a tutti coloro che non sopportano il dramma dei profughi.
È vero, vanno bloccate le cause delle migrazioni di massa, vanno accolti solo quelli che davvero rischiano la vita a casa loro, e sappiamo che l’Antico Continente non può accogliere all’infinito questi disperati.
Ma nel frattempo si deve fermare quella strage vergognosa.
Il sacrificio di quel povero bambino serva per ricordare che anzitutto vanno salvate le vite umane.