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Richiedenti protezione internazionale, incontro a Rovereto

Nel corso della serata, all'Oratorio di Borgo Sacco, testimonianze dirette e illustrazione del progetto di accoglienza

Conoscere più da vicino il drammatico vissuto dei richiedenti protezione internazionale attraverso la loro diretta testimonianza e apprendere i dettagli dell'accoglienza, con particolare riferimento alle sinergie attivate fra Comune di Rovereto e Provincia autonoma di Trento.
Erano queste le finalità della serata organizzata nei giorni scorsi presso l'Oratorio di Borgo Sacco, a Rovereto.
L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto «Conosci–mi», cofinanziato dal Fei, Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di Paesi terzi e dal ministero dell’Interno e gestito dal Centro informativo per l'immigrazione.
L'incontro è stato aperto dal racconto, da parte di due richiedenti protezione internazionale accolti a Marco di Rovereto, del loro «viaggio della speranza» in fuga da guerre, violenze e persecuzioni.
Storie di bombe, di tortura e di dolore familiare segnate dalla perdita di fratelli, genitori e amici.
Racconti che hanno consentito al pubblico presente in sala di conoscere più da vicino il dramma di queste persone, alle quali la Costituzione italiana garantisce protezione e alle quali la Provincia autonoma di Trento offre responsabilmente accoglienza.
Pierluigi La Spada, coordinatore responsabile del Cinformi, ha quindi illustrato in dettaglio le procedure, la logistica e più generale l'organizzazione dell'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale.
La rete dell'accoglienza riesce a garantire, con le risorse riconosciute dallo Stato, non solo il soddisfacimento dei bisogni primari ma anche, fra l'altro, la valorizzazione del tempo libero.

Corsi di italiano, attività socialmente utili, occasioni di incontro con la comunità: opportunità che concorrono a spendere proficuamente le giornate, tenendo presente che per legge non è possibile lavorare per i primi sei mesi dalla richiesta di protezione internazionale.
E' stata poi illustrata, da Federica Sartori e Paola Cuminelli del Comune di Rovereto, anche la collaborazione fra Comune e Provincia autonoma di Trento che vede, fra l'altro, la disponibilità di alloggi per l'accoglienza e lo svolgimento di mansioni di utilità sociale.
Lo scopo è favorire la coesione e la conoscenza reciproca attraverso attività di volontariato, percorsi di formazione e la collaborazione con il mondo dell'associazionismo.
Ha chiuso la serata il nuovo sindaco di Rovereto, Francesco Valduga.
La società interculturale è un valore – ha detto il sindaco – e le differenze arricchiscono.
Noi non possiamo incidere sulle dinamiche internazionali – ha aggiunto il primo cittadino – ma possiamo incidere sulla collaborazione fra le istituzioni locali per un'accoglienza diffusa sul territorio.
Dal sindaco di Rovereto è giunto anche un ringraziamento alla rete dei diversi soggetti che a vario titolo rendono possibile garantire protezione a chi, dopo un tragico passato, cerca in Europa di ricostruirsi una vita.

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