Aiuti al Nepal dal Trentino: costituito il tavolo provinciale

L’iniziativa è dell’assessora alla cooperazione allo sviluppo e dell’assessore alla protezione civile – Aperto un conto corrente provinciale, causale «Fondo Nepal»

Si susseguono in queste ore le notizie drammatiche provenienti dal Nepal, dove un terremoto ha causato migliaia di morti e ha provocato distruzioni ancora difficili da calcolare.
In questi casi il Trentino si è sempre mobilitato al meglio delle sue possibilità: ma come sempre gli aiuti devono essere mirati e coordinati, al fine di risultare realmente efficaci ed evitare il dispendio di energie.
Per questo, su convocazione dell’assessora alla cooperazione allo sviluppo e dell’ assessore alla protezione civile, si è tenuto oggi un incontro in Provincia per iniziare ad organizzare gli interventi del Trentino in favore della popolazione nepalese.
Alla riunione erano presenti i rappresentanti di sette associazioni trentine che già operano da tempo  in Nepal: Asoka, Apeiron, Ciao Namastè, Fondazione senza frontiere, Gruppo autonomo volontari, Elambur arcobaleno, Raffaella Piva Fund, oltre che della Caritas e della SAT.
Presenti infine funzionari della Protezione civile, che ha dato la propria disponibilità ad intervenire, e del servizio Emigrazione e solidarietà internazionale.
La Provincia ha già aperto il conto corrente dedicato IBAN IT 12 S 02008 01820 000003774828 causale «Fondo Nepal» presso l'Agenzia Trento Galilei di UniCredit spa, e stanziato 50.000,00 euro.
Il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale coordinerà le future iniziative del Tavolo costituitosi oggi ed è a disposizione al numero di telefono 0461.493438 e all'indirizzo mail [email protected], a cui ciascuno potrà fare riferimento.
 
L'incontro di oggi, come spiegato dall'assessora alla Cooperazione allo sviluppo, è servito a fare il punto della situazione per quanto riguarda l’impegno dell’amministrazione provinciale, ad acquisire elementi ulteriori di conoscenza del Paese, per quanto riguarda i bisogni e i progetti già in corso, a raccogliere proposte e disponibilità di intervento, sia per l’immediato, sia per la fase successiva alla prima emergenza, a condividere una modalità operativa, e individuare ruoli e funzioni, per la raccolta fondi ma anche per l’individuazione e gestione degli interventi.
La Protezione civile come noto ha dato la propria disponibilità ad intervenire, che ovviamente è subordinata alla richiesta delle autorità nazionali.
 
Tutti gli intervenuti hanno condiviso l’opportunità di operare in maniera coordinata. Le associazioni trentine hanno in Nepal partner attivi e affidabili, che saranno valorizzati al fine di individuare le priorità e quindi di gestire gli interventi.
Non è possibile, è stato detto, almeno in questa fase, inviare persone o beni, che rischierebbero di creare ulteriori problemi, in un contesto al momento molto confuso e «intasato».
In questa momento di prima emergenza si pensa comunque di potere sfruttare le organizzazioni e le strutture esistenti (scuole, mense, presidi sanitari costruiti anche con il supporto della Provincia) per rispondere ai bisogni primari della popolazione (distribuzione di acqua, cibo, medicine, accoglienza di sfollati).
In una seconda fase le associazioni, con i loro partner locali, individueranno alcuni progetti, di più lungo termine, di ricostruzione e/o ripresa delle normali attività. Si prevede che alcune associazioni potranno presentare delle proposte operative, mentre altre metteranno a disposizione la loro rete di conoscenze e relazioni locali.
La Società degli alpinisti trentini, cosi come le altre associazioni, ha dato la propria disponibilità, vista l’ampia rete di sezioni sparse su tutto il territorio, a promuovere una raccolta fondi decentrata, le cui risorse saranno poi convogliate nel tavolo.
 
Il Tavolo si riaggiornerà mercoledì 6 maggio quando si auspica ci saranno maggiori informazioni provenienti dal luogo del sisma, per assumere decisione operative più certe.