La mia Africa/ 20 – Di Tiziana Tabarelli

«Lassù c’è una donna bianca che mi ama» – Una storia d'amore a distanza

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Con questa puntata voglio raccontarvi una piccola grande storia d'amore che riguarda un’amica italiana di nome Daniela e del suo prezioso contributo per l’Africa.
Lei non è mai venuta qui a Tabaka in Kenya, però anche da lontano fa tanto per la mia amata Africa.
Come sapete, ormai è da anni che io vengo qui nella mia amata Africa, in Kenya, a Tabaka, nella Mission Hospital di Padre Avi. E quando torno a casa i miei cari amici vengono a salutarmi per ascoltare a bocca aperta i miei racconti.
Io sono talmente innamorata di questa terra rossa e dei suoi abitanti che parlerei per ore e ore senza stancarmi. Anzi mi rallegra far sapere a chi non può vedere di persona quella realtà e il vivere quotidiano, raccontando tutti i dettagli possibili.
 

 
Tre anni fa portai la foto di una bimba che stava per andare in sposa a un Masai del posto solo per poter continuare la scuola.
Quando non si ha una famiglia e non ci sono entrate di sorta, non ci sono alternative che sposarsi, fare tanti figli e lavorare faticosamente nei campi dalla mattina alla sera per l'uomo che ti mantiene.
Era una bella ragazzina magra e alta per la sua età, d'altronde essendo figlia di Masai l’altezza era nella norma.
Spiegai la situazione a questa mia amica Daniela. Ero disperata per la ragazzina e lei doveva averlo capito.
«Non chiedo nulla, – le spiegai. – Ma sono certa che se segui il tuo cuore non resterai indifferente. Non serve molto, ma tante gocce fanno un mare.»
Dopo alcuni giorni Daniela mi ha telefonato in Kenya.
Ci aveva pensato e ripensato. Quella foto aveva toccato il cuore della mia amica così come aveva toccato il mio.
«Volevo dirti che quella bimba la voglio aiutare, – mi disse. – Ci penso io.»
Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata.
Lei mi disse che avrebbe inviato subito il suo contributo e mi chiese di interessarmi per l’iscrizione alla scuola e all’acquisto dell’uniforme (che qui è obbligatoria).
Mi diedi subito da fare felicissima e contattai il referente scolastico di Tabaka, che corse a chiamare questa bambina.
Il 7 gennaio del 2012 la ragazzina cominciò la scuola.
Oggi frequenta l'ottava classe. È brava, studia e ottiene ottimi voti.
E io ogni volta che torno a Tabaka vado a trovarla e le porto dall’Italia quello che mi danno per lei. E lei tocca il cielo con un dito grazie a una maglietta, una gonna, un paio di ciabatte.
 

 
Lei non ha mai visto la mia amica Daniela che la mantiene agli studi.
Ma è sempre emozionata all’idea che ci sia qualcuno molto lontano che pensa a lei.
La scuola viene sempre pagata e lei è consapevole di questo aiuto. Tuttora, quando le mostrano la ricevuta pagata del collegio ringrazia e si sente al settimo cielo.
Nella foto qui sopra c’è il biglietto che mi ha dato da portare alla mia amica che la mantiene a scuola.
Quest’anno le ho portato una foto della mia amica. L’ha guardata emozionata ed è corsa a mostrarla alle sue compagne.
«Lassù – spiega alle amiche – c'è una muzungu [in swahili donna bianca – NdR] che mi ama.»
Sono felice di poter raccontare questa bella storia in pieno clima natalizio.
E mi piace pensare che questo esempio di solidarietà a distanza possa toccare il cuore dei nostri lettori.
 
Tiziana Tabarelli