La mia Africa/ 19 – Di Tiziana Tabarelli

«Tra breve è Natale. Siate felici per quello che siete e non per quello che avete»

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A Tabaka non c’è più la vita di qualche anno fa. L’unico lavoro che c‘era, non redditizio ma che almeno dava da vivere  con un piatto di polenta (ugali) o un po’ di sukumauiki (tipo le nostre verze), era la pietra saponaria.
Purtroppo oggi tante piccole botteghe artigianali, come si vede dalle foto, sono chiuse.
La cava di pietra saponaria si sta esaurendo e allora possono realizzare sempre meno oggetti.
Quelli che vedete dietro di noi nella foto seguente sono tutti lavorati a mano con coltellini, seghette e perfino macete. Non ce ne sono due di uguali.
 

 
Insomma, la gente di Tabaka è diventata ancora più povera. Sono scesa verso la vallata e ho visto proprio la povertà autentica, la miseria vera. La fame.
Noi europei non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo.
E se penso agli sprechi che ci saranno in queste feste Natalizie… Quanta gente potrebbe essere sfamata con quello che è in più sulle nostre tavole.
Quaggiù non si spreca proprio nulla. E sto bene lo stesso e anzi vivo bene la mia vita.
 

 
Quando vedo questa gente, ringrazio la mia famiglia per avermi insegnato a vivere con poco e di fare tanto con quel poco che si ha. E di questo vado fiera quando sono qui.
Eppure, è proprio in questa realtà che più si sente il vero Natale. Gesù che nasce nella capanna è il vero significato di tutti i giorni, non solo il 25 dicembre.
Qui non c’è posto per le luci e per i colori delle festività e dei grandi pranzi di Natale e Capodanno.
 

 
Scusate se ho approfittato di questo articolo per farvi sapere come basta molto poco per essere felici.
Tra qualche giorno è Natale. Auguro alla redazione de l’Adigetto.it di passarlo felicemente come lo passo io nella mia amata Africa.
E lo auguro ai lettori. Passatelo con le vostre famiglie, siate felici per quello che siete e non per quello che avete.
 
Tiziana Tabarelli