La Libia bombarda una nave turca: morto un ufficiale

Le proteste di Ankara e una situazione assurda che accade nel momento peggiore

La versione ufficiale fornita dalla Libia, per la precisione dal governo di Tobruk (per intendersi, quello riconosciuto dalla comunità Occidentale) è che la nave era diretta a Derna, città che è in mano ai ribelli dell’ISIS.
Fatto sta che una nave mercantile turca, che trasportava pannelli di cartongesso, è stata prima presa a cannonate e poi bombardata dal cielo in quanto era entrata in acque territoriali libiche. Il dubbio era che andasse a rifornire i ribelli.
Nell’attacco è morto un ufficiale del mercantile turco.
La vicenda ha del paradossale, perché l’esercito libico guidato dal generale Khalifa Haftar, che ha confermato di aver bombardato il mercantile turco, sta chiedendo all’Europa armi per far fronte alle bande criminali dell’IS.
Di fronte a questo uso – a dir poco disinvolto – delle armi pesanti, c’è da domandarsi se sia il caso di approvare l’armamento del governo di Tobruk.
L’atto di guerra è davvero intempestivo, dato che in questo momento la Mogherini sta chiedendo all’ONU l’autorizzazione ad agire contro i pirati che trasportano i profughi dall’Africa alle coste italiane, appoggiando quello stesso governo che oggi ha ordinato l’attacco al mercantile.
Quello che si impara da questa esperienza, purtroppo, è che non possiamo inviare in Libia armi senza inviare anche i soldati in grado di usarle.