«Ridare speranza»: In un libro, la solidarietà del 2° Genio alpini

Presentato il libro che documenta le missioni umanitarie svolte dai «nostri ragazzi» ad Haiti, a Monteforte D'Alpone e in Afghanistan

«Ridare speranza» è il titolo del volume che racconta, con un notevole corredo fotografico, l'esperienza del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Trento.
E' stato presentato oggi in Sala Belli della Provincia.

Hanno parlato il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, l'assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami e il presidente della sezione ANA di Trento Maurizio Pinamonti.

Il libro riporta con dovizia di fotografie e con aneddoti degni di essere ricordati, le grandi missioni cui il 2° Reggimento alpini genio guastatori è stato stati chiamato ad assolvere.
Si comincia da Haiti, dove in due giorni è stato preparato un battaglione in grado di imbarcarsi sulla portaerei Cavour per portare soccorso alle popolazioni terremotate dell'isola caraibica.
Si prosegue con il soccorso portato alle popolazioni veronesi di Monteforte D'Alpone, colpite dalla terribile alluvione che tutti ricordiamo.
Si conclude con la lunga missione in Afghanistan nella provincia di Herat.



La presentazione è stata anche l'occasione per salutare il Colonnello Pierluigi Scaratti (foto sorpa), che ha comandato il Reggimento in questi due anni e che adesso lascia lo ha lasciato per assumere un nuovo importante incarico.

«In questo periodo storico - ha detto il presidente Lorenzo Dellai - c'è il rischio di ripiegarsi su se stessi, di cedere a derive egoistiche e localistiche. C'è la possibilità che la crisi economica sia causa di regressioni culturali. Credo invece che in questi giorni stiamo assumendo una robusta dose di anticorpi contro questo rischio. La presenza missionaria grazie alla manifestazione Sulle rotte del Mondo, gli incontri per i dieci anni di collaborazione con il Mozambico, la presenza della delegazione diplomatica del Ghana (nella foto in basso, con l'maggio fatto a Dellai dopo la presentazione del libro), l'investimento in ricerca con la presenza di centinaia di ricercatori, la presentazione di questo volume che racconta di una importante esperienza di solidarietà: sono tutti segnali della diffusione in Trentino della cultura della mondialità.»

«Questa esperienza - ha aggiunto l'assessore alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami - ha avvicinato società civile a mondo militare nella realizzazione di due progetti, una scuola per donne e un acquedotto, che nella loro semplicità hanno una forte valenza simbolica perché riguardano da vicino la fonte della vita.
«Mi ha piacevolmente sorpreso - ha detto in conclusione l'Assessore, riferendosi al colonnello Scaratti - che un militare si sia dimostrato così fortemente determinato a difendere la vita.»

«Quello che abbiamo fatto assieme - ha spiegato infine il colonnello Scaratti - è stato possibile grazie alla collaborazione e al dialogo tra istituzioni e al grande rispetto delle persone, all'attenzione con cui abbiamo proposto gli interventi che avremmo realizzato e che sono stati accettati dalla popolazione locale perché frutto di un dono tra popoli.
«Desidero precisare - ha aggiunto il colonnello - che l'acquedotto nel Gulistan è stato possibile realizzarlo perché veniva regalato da una popolazione, quella trentina, e non da uno Stato, né tanto meno da un esercito.
«Lo stesso generale Petreus, cha dapprincipio era scettico sul nostro modo di operare - ha concluso Scaratti - ha studiato le nostre iniziative e i loro effetti. Dopodiché ha fatto scattare i suoi affinché si muovessero nella nostra stessa direzione.»



Hanno collaborato alla realizzazione del volume (dal quale sono state ricavate le foto pubblicate in questo servizio) il Col. Pierluigi Scaratti, il Cap. Emiliano Lazzerini, Ten. Ivan Cerniava, il Ten. Apostolos Mandalis, Carretta Luigi.

Le immagini che seguono provengono dai seguenti archivi e singole persone: 2° Reggimento Genio Guastatori, Cap. Emiliano Lazzerini, Ten. Ivan Cerniava, Ten. Apostolos Mandalis, Luigi Carretta, Ufficio Pubblica Informazione della Brigata Alpina Julia.
Un particolare ringraziamento viene rivolto al 1° Mar. Lgt. Luciano Bellissimo, «eccezionale fotografo e senza il quale questo libro non avrebbe mai visto la luce».


L'immagine qui sopra riporta la copertina del libro, con l'immagine dell'aquilone.
Il cacciatore di aquiloni è il primo romanzo dello scrittore americano di origine afgana Khaled Hosseini, pubblicato in Italia dalle Edizioni Piemme nel 2004.
E' l'opera letteraria più importante dell'Afghanistan, che sta a rappresentare un mondo perduto che tutta una nazione vuole recuperare dopo un secolo di guerre.




Haiti. Il battaglione è stato allertato due giorni prima della partenza.
Si è imbarcato sulla portaerei italiana Cavour e ha operato a lungo a Haiti, quasi dimenticata dalla stampa nazionale.
Gli alpini del 2° Reggimento, senza che nessuno glielo chiedesse, hanno rinunciato alle proprie razioni per darle ai terremotati che non avevano proprio più niente da mangiare.




Anche questa missione è stata dimenticata, sotto i clamori dei presunti ritardi dello Stato a soccorrere la popolazione civile colpita dalla più brutta alluvione dopo quella del 1966.
I nostri ragazzi hanno lavorato a lungo a Monteforte D'Alpone per riportare le cose alla normalità.









Infine, l'Afghanistan, dove siamo stati anche noi.
Grazie a loro, la Provincia autonoma di Trento (cioè la popolazione trentina, come precisa il governatore del Gulistan in una rarissima lettera di ringraziamento) ha contibuito alla ricostruzione di una scuola femminile e di un acquedotto destinato a servire 8.000 persone.
Senza di loro, e precisamente senza il colonnello Scaratti e il suo capitano Toscano («il più intraprendente»), non saremmo mai riusciti a portare a termine queste opere civili.