«Ridare speranza»: In un libro, la solidarietà del 2° Genio alpini
Un aquilone giallo a documentare le missioni umanitarie svolte dai «nostri ragazzi» a Haiti, a Monteforte D'Alpone e in Afghanistan
«Ridare speranza» è il titolo del
volume che racconta, con un notevole corredo fotografico,
l'esperienza del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di
Trento.
Sarà presentato domani, venerdì 23 settembre, in Sala Belli della
Provincia.
Saranno presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento
Lorenzo Dellai, l'assessore alla solidarietà internazionale e alla
convivenza Lia Giovanazzi Beltrami e il presidente della sezione
ANA di Trento Maurizio Pinamonti.
Il libro riporta con dovizia di particolari e con aneddoti degni di
essere ricordati, le grandi missioni cui il «nostro» (di stanza a
Trento) 2° Reggimento alpini genio guastatori sono stati chiamati
ad assolvere.
Si comincia da Haiti, dove in due giorni è stato preparato un
battaglione in grado di imbarcarsi sulla portaerei Cavour per
portare soccorso alle popolazioni terremotate dell'isola
caraibica.
Si prosegue con il soccorso portato alle popolazioni veronesi di
Monteforte D'Alpone, colpite dalla terribile alluvione che tutti
ricordiamo.
Si conclude con la lunga missione in Afghanistan nella provincia di
Herat.
La presentazione sarà anche l'occasione per salutare il Colonnello
Pierluigi Scaratti, che ha comandato il Reggimento in questi due
anni e che adesso lascia lo ha lasciato per assumere un nuovo
importante incarico.
Hanno collaborato alla realizzazione del volume (dal quale sono
state ricavate le foto pubblicate in questo servizio) il Col.
Pierluigi Scaratti, il Cap. Emiliano Lazzerini, Ten. Ivan Cerniava,
il Ten. Apostolos Mandalis, Carretta Luigi.
Le immagini provengono dai seguenti archivi e singole persone: 2°
Reggimento Genio Guastatori, Cap. Emiliano Lazzerini, Ten. Ivan
Cerniava, Ten. Apostolos Mandalis, Luigi Carretta, Ufficio Pubblica
Informazione della Brigata Alpina Julia.
Un particolare ringraziamento viene rivolto al 1° Mar. Lgt. Luciano
Bellissimo, «eccezionale fotografo e senza il quale questo libro
non avrebbe mai visto la luce».
L'immagine qui sopra riporta la copertina del libro, con l'immagine
dell'aquilone.
Il cacciatore di aquiloni è
il primo romanzo dello scrittore americano di origine afgana Khaled
Hosseini, pubblicato in Italia dalle Edizioni Piemme nel 2004.
E' l'opera letteraria più importante dell'Afghanistan, che sta a
rappresentare un mondo perduto che tutta una nazione vuole
recuperare dopo un secolo di guerre.
Haiti. Il battaglione è stato allertato due giorni prima della
partenza.
Si è imbarcato sulla portaerei italiana Cavour e ha operato a lungo
a Haiti, quasi dimenticata dalla stampa nazionale.
Gli alpini del 2° Reggimento, senza che nessuno glielo chiedesse,
hanno rinunciato alle proprie razioni per darle ai terremotati che
non avevano proprio più niente da mangiare.
Anche questa missione è stata dimenticata, sotto i clamori dei
presunti ritardi dello Stato a soccorrere la popolazione civile
colpita dalla più brutta alluvione dopo quella del 1966.
I nostri ragazzi hanno lavorato a lungo a Monteforte D'Alpone per
riportare le cose alla normalità.
Infine, l'Afghanistan, dove siamo stati anche noi.
Grazie a loro, la Provincia autonoma di Trento (cioè la
popolazione trentina, come precisa il governatore del Gulistan
in una rarissima lettera di ringraziamento) ha contibuito alla
ricostruzione di una scuola femminile e di un acquedotto destinato
a servire 8.000 persone.
Senza di loro, e precisamente senza il colonnello Scaratti e il suo
capitano Toscano («il più intraprendente»), non saremmo
mai riusciti a portare a termine queste opere civili.