Conclusa l’esercitazione militare «Falzarego 2011»

Anche la «Julia» si addestra sulle torri delle Dolomiti con gli altri alpini

Si è conclusa in tarda mattinata l'esercitazione di arrampicata e soccorso in montagna «Falzarego 2011» organizzata dal Comando Truppe Alpine di Bolzano.
L'operazione, che ha visto 300 alpini sulle pareti delle dolomiti bellunesi, si è svolta questa mattina su otto vie delle torri del Falzarego al confine tra il Bellunese e l'Alto Adige, si è svolta al termine dei corsi di alpinismo delle due brigate alpine per testare preparazione e competenza del personale che si avvicina all'alpinismo militare.

Erano presenti il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Generale Giuseppe Valotto, il Comandante delle Forze Operative Terrestri Gen. Francesco Tarricone, il presidente dell'Associazione Nazionale Alpini (ANA) Corrado Perona e alte autorità civili, nazionali e locali.

Il tradizionale appuntamento ha coinvolto tutte le Unità alpine dal Piemonte al Friuli, dalla Valle d'Aosta all'Abruzzo, impegnando anche le tradizionali unità di supporto dell'Alto Comando di Bolzano, come il 2° reggimento Trasmissioni alpino per i collegamenti e la produzione video e web, il 24° rgt. Logistico di manovra DOLOMITI e il 4° rgt. AVES ALTAIR, che ha gestito anche tutti gli aeromobili ricevuti in concorso dal Comando Aviazione dell'Esercito.

Novità dell'esercitazione 2011 è stata la dimostrazione dell'impiego tattico in terreno sconnesso del mortaio da 120 mm del 3° reggimento d'artiglieria da montagna, che è stato posizionato con l'utilizzo di corde da roccia come veniva fatto dagli alpini durante i combattimenti sostenuti in questi stessi luoghi durante la Grande guerra, come ha fatto rivivere l'obice da 75/13 portato in quota dal gruppo di rievocatori storici delle sezioni ANA di Udine, Cividale e Pordenone.

Il Capo di SME nel rivolgere il suo «vivo plauso alle truppe alpine e al loro Comandante [Gen. Alberto Primicerj - NdR] per l'organizzazione e la piena riuscita di questa attività», ha ricordato che le difficoltà di movimento, la mutevolezza del tempo, la rigidità del clima sono solo alcuni degli aspetti peculiari dell'ambiente alpino e rappresentano una concreta e severa palestra di vita che antepone il fattore umano a qualsiasi altro elemento organizzativo o tecnologico ed esalta le più nobili virtù militari quali il coraggio, la disciplina e la tenacia, come recentemente dimostrato dalle Brigate Taurinense ed Julia rientrati da un anno di impiego operativo in Afghanistan.

«Un impegno notevole - ha aggiunto il Comandante delle Truppe Alpine generale Primicerj - ancora più quest'anno nel quale gli istruttori e gli alpini che si sono alternati in parete sono rientrati dall'Afghanistan, il personale della Taurinense ad ottobre e quello della Julia ad aprile.»

Un impegno che vede gli alpini già impegnati nell'operazione «strade sicure» in diverse località italiane a supporto delle forze di polizia.

«La montagna, le sue regole, le sue richieste in termini di preparazione e di affiatamento - ha dichiarato il comandante della Julia generale Marcello Bellacicco - sono una palestra sicura per i nostri ragazzi e la missione appena conclusa da Herat al Gulistan ne è stato l'ultimo esempio in ordine di tempo.»