«In Afghanistan non deve esistere solo una soluzione militare»
Lo ha detto il Sottosegretario alla Difesa Crosetto, in visita al nostro contingente con il Ministro dello Sviluppo Economico Romani
Il Ministro per lo Sviluppo
Economico, On. Paolo Romani, il Sottosegretario di Stato alla
Difesa, On.le Guido Crosetto e il Comandante del Comando Operativo
di Vertice Interforze (COI), Generale di Corpo d'Armata Giorgio
Cornacchione, hanno visitato il contingente italiano di stanza in
Afghanistan nei giorni 14, 15 e 16 gennaio.
La delegazione è arrivata nell'Aeroporto di Herat il 14 gennaio
accolta dal Generale Marcello Bellacicco, Comandante del Regional
Command West (RC W), affidato alla brigata alpina Julia.
Il giorno 15, la delegazione ha raggiunto, a bordo degli elicotteri
EH 101 (nella foto in
basso) del Task Group Shark, la base avanzata «ICE» della Task
Force South East affidata al 7° Reggimento Alpini di stanza a
Belluno, al comando del Ten. Colonnello Antonio Arivella.
Subito dopo l'atterraggio, all'interno della FOB Ice, Arivella ha
fatto un punto di situazione sulle attività in corso nel
Gulistan.
«Abbiamo diverse operazioni in corso - ha spiegato il T.Col.
Arivella. - Normalmente facciamo una continua attività di "show the
presence" lungo tutta la valle, poi facciamo operazioni di CIMIC
delivery [distribuzione di materiale nell'ambito della Cooperazione
Civile e Militare], operazioni di clear road da parte del Genio,
ovvero punto per punto marchiamo tutto il territorio per rinvenire
l'eventuale posa di ordigni improvvisati, poi facciamo operazioni
di supporto medico e veterinario alla popolazione locale.»
Durante la visita all'interno della FOB «Ice», il Ministro ha
precisato la ragione della visita.
«Anzitutto per noi è importante stare qua, tra i ragazzi, - ha
detto. - Capire come interagiscono con la popolazione locale, come
ampliano le bolle di sicurezza, come ci possiamo muovere in
Gulistan. Questa infatti è una zona di recentissima acquisizione
per il contingente italiano. La mia vuole essere una testimonianza
di interesse e di conoscenza del lavoro svolto in Afghanistan dai
nostri militari.»
Successivamente la delegazione, accompagnata dal generale
Bellacicco, si è trasferita in elicottero presso la FOB «Camp
Lavaredo» di Bakwah, attualmente comandata dal Colonnello Paolo
Sfarra, del 7° Reggimento Alpini.
Il col. Sfarra ha mostrato le varie attività della FOB, che è
l'ultima in ordine nascita tra gli avamposti italiani in
Afghanistan.
«Bakwah - ha spiegato Sfarra - è situata su una via di
comunicazione importante che ha grosse potenzialità di sviluppo
perché collega la città di Farah alla città di Delaram che sono due
centri molto importanti.
«La presenza sul territorio è essenziale, - ha continuato il
colonnello. - Non si può pensare di controllare il territorio o di
aiutare gli afgani stando concentrati in grossissime basi. Uscire,
stare in mezzo alla gente, stare in piccole FOB, che anche se
disagevoli, ci consentono di avere stare più sul territorio.»
Anche l'On. Guido Crosetto ha voluto evidenziare il doppio aspetto
della missione.
«Non esiste una soluzione solo militare al problema Afghanistan.
Ogni tipo di risorsa che il nostro Paese riesce a mettere in campo
per aiutare il processo di sviluppo economico e sociale e di
ricostruzione di questa bellissima terra afgana è ben venuta.
«L'attività di sicurezza delle nostre forze armate - ha aggiunto
Crosetto - si svolge in sinergia con quelle del Ministero degli
Esteri. E la presenza del Ministro Romani fa ben sperare in un
futuro più ampio coinvolgimento di altre realtà Istituzionali e,
perché no, private italiane.»
Dopo la visita a Bakwah la delegazione è rientrata ad Herat dove ha
visitato la TF Fenice dell'Aviazione per l'Esercito Italiano,
attualmente sotto il comando del Colonnello Michele Tanzarella, che
ha mostrato gli ambienti di lavoro della TF e gli elicotteri in
dotazione, gli AB 205, i CH-47 e, in particolare gli elicotteri
Mangusta A-129.
La TF Fenice svolge una continua attività di supporto alle
operazioni di terra sia con il trasporto del personale e di
materiale, sia con operazioni contro gli insurgents taliban a
salvaguardia e supporto dell'esercito e della polizia afgana e dei
militari della coalizione.
La giornata si è conclusa con la visita alla Joint Air Task Force
(JATF), al comando del Col. Maurizio D'Andrea, dove la delegazione
ha potuto osservare da vicino le capacità di ricognizione e
sorveglianza aerea dei velivoli a pilotaggio remoto
Predator [ne abbiamo parlato ieri - vedi
articolo] e dei cacciabombardieri AM-X.
Assetti sempre più importanti in Afghanistan, viste le potenzialità
di dissuasione e prevenzione contro gli attacchi degli insurgents,
a tutela di coloro che operano sul terreno, grazie alle capacità di
sorveglianza su ampie aree, in tempo reale.
Il 16 gennaio la delegazione ha fatto visita alla TF South, su base
Reggimento Lagunari Serenissima. Durante la visita, insieme al
Comandante della Task Force, Colonnello Giovanni Parmiggiani, hanno
partecipato a una pattuglia lungo l'arteria di comunicazione fra
Farah e Bakwa.
Presso il villaggio di Kheyrabad, dopo circa 40 percorsi a bordo
dei VTLM Lince, la delegazione ha incontrato il capo della Shura
locale Sig. Mohammad Majid.
Il villaggio rappresenta un importante snodo di comunicazione fra
le provincie di Farah e di Bakwa.
Il Ministro, nel pomeriggio, dopo aver pranzato con i Lagunari ha
lasciato la FOB «El Alamein» per rientrare in serata al Comando di
RCW ad Herat.
Nella serata del 16 gennaio si è svolta a Camp Arena un incontro
tra la delegazione, il Governatore della Provincia di Herat, Dott.
Daud Saba, e il Comandante del Provincial Reconstruction Team di
Herat, il Col. Antonino Inturri.
Il Ministro ha espresso il proprio apprezzamento per il lavoro fin
ora svolto e si è interessato ai futuri progetti per lo sviluppo
dell'area.