Boris Johnson ha messo in imbarazzo la Regina
La chiusura del Parlamento inglese per favorire la Brexit è stato un atto illegale
È una storia che abbiamo visto ripetersi in molte occasioni. Arriva il politico giusto che risolve i problemi, in barba a chi l’ha preceduto che era un incapace.
L’abbiamo visto con Trump, al quale la Corte costituzionale americana ha bocciato molte iniziative, le principali. Gli venivano le «idee giuste» senza domandarsi perché ci avesse pensato solo lui. E così le opposizioni hanno provato più volte a sottoporlo a impeachment.
Ma l’abbiamo visto anche in Italia, dove i componenti del primo Governo Conte hanno provato più di una volta a risolvere i problemi con trovate furbone. Solo che erano soluzioni che non potevano adottare. Anche qui, credevano di aver scoperto l’acqua calda. In certi casi con la più totale incompetenza.
Infine è accaduto a Boris Johnson, il premier britannico che ha preso il posto di quell’«incapace» di Theresa May, determinato a compiere la Brexit a qualsiasi costo.
Nella fretta di uscire dall’Unione Europea è arrivato a commettere un atto «illegale»: il blocco dell’attività parlamentare. Era riuscito anche a convincere la Regina a controfirmare l’atto.
Poi qualche parlamentare è ricorso alla Corte suprema, la quale ha stabilito che è stato «illegale chiudere il Parlamento per agevolare la Brexit». Sentenza definitiva. E già domani si riunisce l’assemblea parlamentare.
Un atto che potrebbe costare parecchio a Boris Johnson, soprattutto per aver messo in imbarazzo sua Maestà. Gli Inglesi non perdonano queste cose.
Insomma, i Britannici hanno capito alcune cose. La prima è che uscire dall’Europa potrebbe costare una follia, sia con che senza accordo. Il che significa che non sapevano quali benefici portasse la UE anche a loro. Sicuramente oggi non passerebbe più il referendum.
E, guarda caso, a benedire la nomina di Johnson era stato proprio Trump, «la persona più adatta a far uscire la Gran Bretagna dall’Unione Europea».
Così come Salvini che era partito in quarta per tagliare i rapporti con l’Europa.
Sembra quasi una costante dei sovranisti questa mania di agire, «costi quel che costi».
Per fortuna la democrazia nel Mondo Occidentale è più solida di quello che si potrebbe pensare.