Il premier inglese Boris Johnson avrebbe le ore contate

Si sono dimessi in massa ministri e i sottosegretari più importanti del suo governo

Nella giornata di ieri si sono dimessi una trentina tra ministri e sottosegretari in quella che è da considerare la più grande fuga di massa di un governo nella storia britannica.
Quello che sconcerta un po’ è che alla base i questa crisi senza precedenti ci siano scandali di natura sessuale, il più squallido dei quali è quello del vice capogruppo dei conservatori, Chris Pincher, accusato di aver palpeggiato dei giovani colleghi del suo stesso sesso.

Se a questo aggiungiamo le ampie libagioni che hanno caratterizzato il mandato di Johnson in Downing Street, anche durante il lockdown, l’immagine che ne esce non è certo degna di un governo di Sua Maestà.
Comunque sia, Boris Johnson non si è dimesso, sostenendo che lo hanno votato una ventina di milioni di britannici.
«Domani sarò ancora premier» – ha detto alla stampa estera.
Ma è assai probabile che domani sia anche l’ultimo giorno del cancelliere