Associazione librai italiani in assemblea a Trento

Al centro dei lavori, il punto sulla situazione delle librerie in Italia

Si è tenuta oggi a Trento l’assemblea nazionale dell’Associazione Librai Italiani.
Il presidente Paolo Ambrosini ha ringraziato Salvatore Rizzo, presidente dell’Associazione librai trentini, che ha ospitato l’evento nazionale.
Al centro dei lavori, il punto sulla situazione delle librerie in Italia.

L’Associazione librai italiani, aderente a Confcommercio - Imprese per l’Italia, si è riunita oggi a Trento per la propria Assemblea: al mattino una sessione pubblica, nel pomeriggio una parte riservata agli associati.
Dopo i saluti del presidente vicario di Confcommercio Trentino Massimo Piffer e del direttore Massimo Travaglia, l’assemblea è entrata subito nel vivo, con la relazione del presidente Paolo Ambrosini.
 
«Torno sempre con emozione in questa città nella quale hanno operato due libraie che hanno lasciato in me e nel nostro gruppo dirigente un ricordo indelebile: Pia e Maria Benigni; averle conosciute, aver con loro lavorato negli anni in Ali, mi ha fatto crescere nella consapevolezza che ciò che fa la differenza è lo spirito di servizio con il quale si affrontano gli impegni associativi.
 
Il loro esempio è rimasto ricordo vivo anche in questa città, in Confcommercio Trento e nei colleghi librai ed editori e oggi a conclusione della nostra giornata avremo modo, grazie proprio a quanti sono rimasti legati alla loro memoria, di visitare in anteprima gli spazi di quella che fu la loro libreria e che oggi diventano luogo di incontro e di confronto con i libri di questo territorio, perpetuando l’idea di libreria che hanno con noi tutti sempre condiviso: ovvero luogo di relazione con i libri e attraverso i libri.
 
Trento grazie alle sorelle Benigni ci ha dato questo, ma è grazie a Salvatore Rizzo e al suo impegno sostenuto da Confcommercio Trento se oggi possiamo trovarci qui per la nostra assemblea annuale momento importante per fermarci tutti assieme a riflettere sull’andamento del libro, delle librerie e della lettura».
 
«I dati del nostro osservatorio sulle librerie ci dicono che le spese fisse, e l’affitto è voce importante, così come il costo finanziario degli investimenti, sono motivo di viva preoccupazione per i librai.
Ma altrettanto urgente è in quest’ottica il consolidamento di quanto è stato fatto negli ultimi anni eventualmente apportando i correttivi necessari:
 
• tax credit librerie, che noi da tempo chiediamo sia adattato e indirizzato prevalentemente verso chi investe in personale
• fondo biblioteche che tanto bene ha fatto alla filiera del libro dall’editore al lettore, e per il quale chiediamo che vi sia un intervento che garantisca gli stessi benefici a tutti, stoppando le gare e gli sconti che tanto fanno male alle imprese librarie sottraendo loro marginalità necessaria per garantire investimenti innovazione e sviluppo. Il 61,5% delle nostre aziende ritiene importante questa misura per la propria attività. (fonte osservatorio librerie Ali)
• carta cultura e del merito che andranno a sostituire 18app: su questo passaggio vi è un tavolo in corso al ministero, e per rispetto verso quel tavolo, dico solo che ciò che è importante è che oggi si discuta di come sostituire app18 e non, come sembrava in occasione della legge finanziaria, della semplice liquidazione di quello strumento, e questo è un risultato, lasciatemelo dire, frutto anche del lavoro di Ali!»
 
«A tutto questo occorre affiancare una norma di sistema, e oramai sembra quasi una liturgia la nostra proposta, ovvero la detrazione fiscale per l’acquisto dei libri, così come di tutti i beni culturali: l’avevamo proposta al tavolo della legge organica sul libro nella precedente legislatura però non è stata accolta; ci auguriamo che il nuovo governo voglia ascoltarci e inserirla nel testo che dovrebbe andare in aula prossimamente!».
 
«In Italia per decenni abbiamo vissuto in un mercato nel quale persistevano le divisioni tra operatori librari: da una parte gli indipendenti, dall’altra le librerie di catena, dall’altra ancora le librerie cattoliche e poi tutte quelle realtà diversamente organizzate; operatori con le stesse esigenze che lavoravano per risolverle ciascuno per sé: oggi tutto questo è finito perché oggi Ali è la casa di tutte le libraie e librai italiani senza più distinzioni e distinguo e chi ancora stenta a riconoscersi nel lavoro dell’Ali lo invito a leggere questa relazione, a partecipare, a suggerire, a proporre, perché ciò che anima il lavoro di questa dirigenza è cercare di far sì che quel progetto culturale e imprenditoriale di cui vi ho parlato sopra possa realizzarsi pienamente: noi ci crediamo e con noi ci credono le libraie e i librai italiani che quotidianamente ci danno fiducia e ci sostengono nel nostro lavoro!»