Apertura pubblici esercizi: situazione ancora fragile
La presidente dell’Associazione pubblici esercizi Fabia Roman: «Grazie alla PAT per l’ordinanza, ma meteo e coprifuoco rendono ancora difficile la ripresa»
Il dato positivo è che la categoria dei pubblici esercizi ha cominciato - seppur in maniera parziale e discontinua - una lenta ripresa che si auspica non debba interrompersi.
Sul tavolo, però, rimangono ancora molti problemi insoluti dalla portata significativa: coprifuoco alle 22, servizio solo all’esterno, locali serali ancora penalizzati.
«Grazie alla PAT - commenta la presidente dell’Associazione pubblici esercizi Fabia Roman - perché ha accolto nella recente ordinanza una precisa richiesta della nostra associazione, ovvero esplicitare che il servizio alle 22 ai tavoli esterni è possibile anche per i bar (precisamente il codice Ateco 56.3).
«Ciò consente ai nostri imprenditori di poter lavorare senza dubbi o possibili interpretazioni svantaggiose.»
«Rimangono tuttavia – spiega Roman – ancora molti temi irrisolti, che ostacolano, di fatto, la ripresa del settore: molti di questi ostacoli costituiscono un fattore di diseguaglianza tra imprese, il che è molto spiacevole.
«Al di là del coprifuoco alle 22, troppo restrittivo e troppo penalizzante anche in chiave turistica, rimane un problema per i territori come quello trentino, caratterizzati cioè da temperature non ancora miti soprattutto nelle valli, la limitazione del servizio esterno, poiché molto spesso è impossibile svolgere attività all’aperto.
«Resta irrisolto, inoltre, il problema dei locali notturni, per i quali i provvedimenti di riapertura tanto nazionali che locali non hanno introdotto novità particolarmente rilevanti per l’attività aziendale.
«Come associazione, inoltre, stiamo lavorando affinché sia possibile, in osservanza dei protocolli di sicurezza, anche ripristinare il servizio al banco.»