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Il J’accuse! della Sosat sull’«overtourism»

Il nostro giornale condivide in pieno. Già qualche anno fa avevamo detto che i turisti sono «numerosi come le cavallette»

L’estate 2024 sta evidenziando, in Trentino come altrove, il problema dell’«overtourism», cioè del sovraffollamento turistico, i cui effetti dannosi e pericolosi sono registrabili ogni giorno in montagna come nelle grandi città e nelle località turistiche a forte richiamo.
A fronte di una situazione che, anziché frenare, pare invece destinata ad aumentare ogni anno di più, il mondo della montagna non può rimanere inerte spettatore.
Pur consapevoli che il turismo rappresenta una delle maggiori fonti di reddito per le nostre valli e per l’intero Paese, con oltre il 10% del P.I.L. prodotto e una occupazione, in Italia, pari a circa tre milioni di lavoratori, non si può fingere di non vedere i rischi che incombono quando, come accaduto agli amici della SAT di Trento in questi giorni, ci vogliono quasi cinque ore per percorrere meno di cento chilometri.
 
Non abbiamo soluzioni preconfezionate; non vogliamo insegnare nulla a nessuno, né, tanto meno, giudicare.
Lanciamo solo un allarme, affinché si ponga un freno alla continua trasformazione della montagna in una «Disneyland» di massa, dove molte velleità, spesso assunte con grande leggerezza, si concludono troppo frequentemente con il provvidenziale intervento del Soccorso Alpino.
La montagna non è un parco pubblico privo di insidie; non è un giocattolo con il quale divertirsi senza alcun criterio, ma soprattutto non è un bene da usare e poi gettare, al momento del rientro dalle vacanze.
 
Consapevoli che la qualità dell’offerta turistica non può essere legata esclusivamente alla quantità delle presenze, rivolgiamo quindi un appello ai responsabili pubblici locali, perché decidano di orientare in senso più responsabile le politiche turistiche, sostenendo e supportando un’idea rispettosa della montagna e dell’ambiente, attraverso una convivenza non consumata in pochi effimeri attimi.
In questa direzione, siamo certi, che troveranno tutto il sostegno e la collaborazione, non solo degli appassionati e degli operatori della montagna, ma anche dell’intera comunità trentina.
 
Il Presidente della SOSAT
Luciano Ferrari

Il nostro giornale condivide in pieno la preoccupazione della Sosat.
Comunque la si voglia vedere, si deve pensare oggi a come porre un limite invalicabile tra qualche anno.
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