Morti sul lavoro: nei primi cinque mesi il bilancio è straziante

Sono 358 le vittime rilevate tra gennaio e maggio 2023 – In zona rossa con una incidenza suoeriore al 25% della media nazionale troviamo il Trentino Alto Adige

Da gennaio a maggio sono 271 gli infortuni mortali registrati in occasione di lavoro e 87 quelli in itinere.
Continua l’appello alla sicurezza dell’Osservatorio Vega Engineering per l’elevata incidenza di mortalità dei giovanissimi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Il 100% in più rispetto ai colleghi nella fascia tra i 25 e i 34 anni. e fino ai 14 anni si rilevano ancora 27.760 denunce di infortuni (oltre il 10% del totale).
l’allarme riguarda anche e ancora i lavoratori stranieri: il loro rischio di infortunio mortale è quasi doppio rispetto agli italiani, con un’incidenza di mortalità di 20,2 contro il 10,8 degli italiani.
 
In diminuzione invece le denunce di infortunio totali: -24,1% rispetto a maggio 2022.
Un dato positivo che è sempre opportuno chiarire: nei primi mesi del 2022 gli «infortuni per covid» erano ancora molto numerosi. dunque, è la conclusione dell’emergenza sanitaria la vera causa di questa diminuzione.
L’attività manifatturiera rimane il settore più colpito dagli infortuni.
 
Sul podio dell’insicurezza in zona rossa ci sono: Umbria, Abruzzo, Valle D’aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Li vediamo nella mappa che segue.
Questa è la prima istantanea della mappatura dell’emergenza dell’osservatorio vega engineering che aiuta a capire dove i lavoratori hanno rischiato maggiormente la propria vita da gennaio a maggio 2023.
 
Il rischio di morte, regione per regione, da gennaio a maggio 2023. Dalla zona rossa alla zona bianca.
 

 
In zona rossa nei primi cinque mesi del 2023 con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 11,7 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono: Umbria, Abruzzo, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
In zona arancione: Sicilia, Puglia, Lombardia, Marche e Piemonte. In zona gialla: Veneto, Campania, Liguria e Lazio. In zona bianca: Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Calabria, Basilicata e Molise.