Fenalt: Dipendenti pubblici: nubi fosche all’orizzonte

Nel pomeriggio le OSS hanno incontrato l’assessore provinciale Achille Spinelli Incertezza totale sulle progressioni economiche – Manifestazione il 9 maggio

«Abbiamo già prenotato la piazza per una manifestazione il 9 maggio, primo giorno di convocazione del Consiglio provinciale, afferma Maurizio Valentinotti, segretario generale Fenalt, all’uscita dall’incontro fra le OOSS del pubblico impiego trentino e l’Assessore provinciale Achille Spinelli. – Ci auguriamo che la manifestazione possa essere unitaria, ma siamo disponibili ad andare anche da soli perché siamo certi che saremo in tanti a difendere i nostri diritti e la nostra dignità!»
Non nasconde la sua delusione il segretario generale della Fenalt dopo l’incontro con l’Assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro. Il tema del contendere riguarda gli impegni assunti dall’Amministrazione in materia di finanziamento delle progressioni di carriera nel comparto delle autonomie locali.
 
«La Fenalt – commenta con amarezza Valentinotti – è da diversi mesi che, mette in guardia sulla reale possibilità che le amministrazioni non distribuiscano le risorse necessarie per i passaggi di carriera.
«A differenza di quanto invece assicuravano altre sigle sindacali, la cosa si è avverata: è stato il Consorzio dei Comuni, l’entità più difficile da gestire nel corso delle trattative in Apran, a mettere in discussione le fasce economiche rinnegando ogni impegno e in particolare l’ipotesi di accordo già firmata.»
 
I lavoratori quindi sono in una sorta di limbo: devono aspettare e sperare nel riconoscimento di un’autonomia contrattuale che sembra essere sacrificata alle esigenze di un bilancio che ha deciso di fare cassa sui diritti dei lavoratori pubblici.
«Le brutte notizie non finiscono qui, – aggiunge Valentinotti. – Non ci sono all’orizzonte risorse per il nuovo contratto 2022-2024: per quanto riguarda il 2022, i lavoratori hanno visto il loro potere di acquisto collassare.
«La controparte ci ha detto che se ci dessero risorse, questa aumenterebbe l’inflazione che se le mangerebbe… Se le cose stanno così, l’inflazione in provincia sta crescendo per gli abbondanti adeguamenti delle indennità che si sono riconosciuti i politici trentini.
«I lavoratori vengono letteralmente presi in giro con ragionamenti macroeconomici del tutto opportunistici, da Bar Sport.»
 
Neppure sul fronte dell’ordinamento del personale e dei buoni pasto ci sono notizie incoraggianti.
«Ci promettono risorse per mettere mano all’ordinamento, ben poche e sicuramente non fresche o aggiuntive, ma solo risparmi dei pensionamenti. E ci promettono di alzare i buoni pasto a 7 euro (fermi a 6 euro da 15 anni), senza poterli accumulare o spendere per la spesa, e senza darli a tutti.
«Ricordiamo che sono ancora senza buoni pasto i dipendenti delle Apsp. Insomma ci trattano da “pezzenti”: dipendenti pubblici oggetto di risparmio per le varie crisi.»
Infine Valentinotti formula l’auspicio che in una situazione critica come l’attuale si possa trovare un’unità sindacale in vista dell’assestamento di bilancio.
«Non possiamo tacere il fatto che i nostri politici beneficiano della frammentazione dei sindacati che non sono stati in grado di produrre una piattaforma unitaria, come da noi proposto prima di andare in prima commissione per il bilancio: tuttavia c’è ancora la possibilità di farlo prima dell’assestamento, ultima occasione per i lavoratori pubblici del Trentino.»