I sindacati: «Autobrennero, risparmi sulla pelle dei lavoratori»
«L’Autobrennero ha avviato la sperimentazione di non presidio notturno di alcuni caselli lungo il proprio percorso, facendogli controllare da remoto da caselli limitrofi»
Pubblichiamo qui di seguito il comunicato inviato da UILTRASPORTI per lamentarsi della Società Autostrada del Brennero. |
È di questi giorni la notizia che Autobrennero ha avviato una fase di sperimentazione di non presidio notturno di alcuni caselli lungo il proprio percorso, facendogli controllare da remoto da caselli limitrofi.
Nel momento in cui la sperimentazione dovesse dare esiti positivi, il rischio di un passaggio da sperimentale a definitivo è molto concreto e con una sicura implementazione futura dei caselli non presidiati.
Tale scenario porterebbe gravissime conseguenze sia a livello occupazionale, riducendo di molto la forza lavoro impegnata sui caselli, che al servizio all'utenza, provocando forti disagi a chi si vedrebbe costretto nel caso di problemi ad attendere l'intervento di un operatore non presente sul posto ma che deve giungere da fuori.
Preme inoltre sottolineare un grave problema di sicurezza dell'operatore chiamato ad intervenire, quando soprattutto di notte si troverebbe alla mercè di utenti fortemente alterati del malfunzionamento e dalla prolungata attesa.
La decisione di Autobrennero è stata presa in maniera univoca, unilaterale ed arbitraria senza aver minimamente attivato alcuna contrattazione con le organizzazioni sindacali, come previsto in questi casi da disposizione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Non ci si aspetterebbe tale comportamento da parte di un'azienda come A22 all' 85% di proprietà Pubblica e dall' Istat considerata Pubblica a tutti gli effetti.
Un'azienda Pubblica, dovrebbe prima di tutto avere a cuore l'occupazione, il servizio all'utenza, il benessere e la salvaguardia del territorio e non definirsi.
«Un' impresa di natura privata, volta alla massimizzazione di profitti, al perseguimento di utili, e alla distribuzione di dividendi ai soci», come A22 si è più volte definita nella sentenza della Corte dei Conti numero 13-2020-RIS del marzo 2020.
Purtroppo tale operato sembra proprio finalizzato unicamente a meri interessi di marketing e di profitto.
Cosa assolutamente disdicevole ed inaccettabile da parte di una Azienda il cui capitale societario è detenuto per circa il 48% da Regione Trentino Alto Adige, Provincia di Trento e di Bolzano.
In tal senso sarebbe auspicabile un intervento forte e deciso da parte della Politica Trentina e Nazionale.
Per la UILTRASPORTI del Tentino
Il segretario Nicola Petrolli