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Grande pubblico per la Festa dell’Agricoltura in val di Peio

Premiata la vacchetta più bella, ma festeggiati anche tutti gli agricoltori

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Grande cornice di pubblico per la Festa dell’Agricoltura, svoltasi in Val di Peio il fine settimana scorso.
Sono stati due in particolare gli eventi particolarmente affollati e notevolmente apprezzati: la fiera del bestiame di Cogolo e il Palio delle Frazioni.
Regina della storica «Fera de Cogol» è stata designata la possente manza di tre anni Susy, figlia del toro Firewall e di proprietà di Paolo Cazzuffi, esperto allevatore di Cogolo.
Lo splendido giovane esemplare di razza Bruna alpina è stato eletto sabato sera 14 settembre a Cogolo di Peio, superando la concorrenza delle altre bestie della speciale rassegna, che ha visto sfilare presso l’apposito recinto-passerella realizzato nella località Planet ben 131 bestie di 18 aziende e suddivise in 9 categorie, attentamente valutate dal giudice federale Gianfranco Cola. Manza riserva della mostra è stata invece scelta una bestia di Lucia Martinelli di Celledizzo mentre al terzo posto si è piazzato un capo di Arturo Pezzani di Comasine.
 
Per il consigliere solandro della Federazione Provinciale Allevatori di Trento Sergio Panizza «la speciale qualità dei capi mostrata alla fiera di Cogolo dimostra come in Val di Peio l’allevamento è una vera e propria arte, portata avanti ancora con particolare impegno e passione, esibendo notevoli professionalità e organizzazione nello svolgere un lavoro sicuramente non facile, semplice e comodo; tutto questo oltretutto in un periodo particolarmente difficile a causa dei grandi carnivori: una situazione decisamente drammatica, che potrebbe addirittura portare ad interrompere le varie rassegne zootecniche.»
 
Grandi ringraziamenti agli allevatori locali sono giunti dal Presidente della Federazione Provinciale Allevatori di Trento Giacomo Broch, che ha evidenziato «il costante e continuo impegno lavorativo di tali persone per il mantenimento del meraviglioso ambiente circostante».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore regionale Carlo Daldoss, che fa definito «decisamente incoraggiante la presenza di diversi allevatori giovani, una risorsa importante per far proseguire nel tempo la fiera di Cogolo, senza dubbio una delle rassegne più affermate e seguite dell’intero arco alpino».
 

 
Accanto alle variopinte bancarelle di ogni tipo che hanno invaso la strada principale del capoluogo della Val di Peio, l’attenzione di residenti e turisti è stata dunque ancora una volta calamitata dalla collaudata kermesse dei bovini, anche quest’anno proposta con una seguitissima premiazione serale.
La rassegna che abbina il ritorno del bestiame dall’alpeggio, gli antichi mestieri ed i gustosi sapori di montagna, si è poi conclusa alla grande domenica 15 settembre con la colorita sfilata delle mucche rientrate dall’alpeggio e scortate da capre, cavalli ed altri animali domestici, nonché l’atteso «Palio delle Frazioni»: le squadre rappresentative di 4 paesi della Val di Peio, in bellissimi vestiti di un tempo, si sono sfidati nella corsa con carriole di legno e secchi, sfalcio a mano di un prato, segagione a mano di un tronco di larice, taglio dei ceppi con accetta e la realizzazione di una precisa catasta di legna.
 
Poi è stata la volta della scalata del palo della cuccagna e l’agguerrito tiro alla fune.
Grazie ad un’ottima prestazione corale, il Palio ed il prestigioso trofeo ligneo offerto dal Comune sono stati conquistati dalla collaudata squadra di Peio Paese. Il caratteristico borgo posto a quota 1585 metri ha precedendo di quattro punti Cogolo.
Più distanziate invece le squadre di Celledizzo e Celentino.
Da segnalare l’assenza di Comasine, paese colpito da un recente lutto.
 
La tradizionale Festa dell’Agricoltura, inserita nel Cheese Festival di Sole, è stata organizzata dal Consorzio Turistico PEJO 3000, presieduto da Marco Canella, con la fondamentale collaborazione del Comune di Peio, Unione Allevatori della Val di Sole, Cassa Rurale Val di Sole ed APT Val di Sole; per un evento così articolato e partecipato è stato decisamente necessario l’intenso, continuo ed appassionato lavoro di numerosi volontari.

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