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Anche in Alto Adige è iniziata la vendemmia

È iniziata con l'uva destinata ai vini base spumante e le varietà a maturazione precoce alle basse altitudini

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Vendemmia - Foto ©Cantina Merano - Helmuth Rier.

Il 2024 è stato un anno di grandi sfide per i viticoltori altoatesini. «Ci hanno dato del filo da torcere soprattutto i mesi primaverili e d'inizio estate, freddi e piovosi», spiega Kofler, riferendosi al rischio di malattie delle viti e delle uve che viene di norma potenziato dalle condizioni meteo avverse.
«Ancora una volta, però, il fatto che le nostre aziende vitivinicole siano di piccole dimensioni e a conduzione famigliare ha dato i suoi frutti, consentendo ai vignaioli di dedicare molto tempo, molto lavoro e tutto il loro know-how a ogni singolo grappolo», afferma il presidente del consorzio.
 
Fare previsioni sul raccolto o addirittura sull'annata 2024 è ancora prematuro, ma il caldo di agosto ha compensato in gran parte ciò che sembrava compromesso dal freddo all'inizio dell'estate. «Le prime informazioni sul raccolto di quest'anno ci infondono ottimismo», ribadisce Kofler.
Analogamente, il presidente del consorzio valuta la situazione dei mercati vinicoli che sono molto competitivi, ma: «I produttori altoatesini sono molto competenti, sanno far fronte alle necessità, sono molto attivi sui mercati e riescono così ad affermarsi», dice Kofler.
 
Inoltre, il trend verso i bianchi freschi e i rossi leggeri sta giocando a favore dei produttori locali: «L'Alto Adige vanta, infatti, una grande varietà di vitigni e di terroir e molti dei nostri vini sono la risposta giusta ai trend su scala mondiale. Hanno, dunque, come sempre un grande potenziale di mercato – anzi, forse non ne hanno mai avuto tanto come ora.»
A inizio estate, le vendite nella nostra regione hanno sofferto a causa delle condizioni meteorologiche. «Le vendite di vino in Alto Adige variano con l'afflusso turistico, quindi nel mese di agosto abbiamo potuto recuperare molto del terreno perso a giugno e a luglio. Ecco perché la situazione generale ora non è così negativa», spiega il presidente della piattaforma di tutti gli attori del settore vitivinicolo altoatesino.
 
In generale, il marchio Vini Alto Adige è molto ben posizionato. «Da anni operiamo nei segmenti medio e alto e il nostro posizionamento in tale fascia è conseguito grazie all'alta qualità che offriamo anche rispetto alla concorrenza di altre regioni», afferma Kofler ricordando che i prezzi nella vendita diretta in cantina hanno subito solo aumenti minimi.
Anche questo dimostra che l'industria vitivinicola altoatesina deve prestare grande attenzione, soprattutto, ma non solo, alle sfide imposte dal mercato interno. «Il mercato è saturo, il consumo di vino in generale è in calo e a questo contribuisce anche la perdita del potere d'acquisto», spiega Kofler.
 
Le premesse affinché il marchio Vini Alto Adige si affermi anche in un contesto sempre più difficile sono comunque già presenti: «Teniamo d'occhio gli sviluppi dei mercati, li gestiamo in modo coerente e ci impegniamo a fondo per continuare a espandere la nostra presenza nei mercati di vendita che riteniamo più importanti in Alto Adige, in Italia e all'estero - anche grazie alla qualità che ci contraddistingue da anni», conclude Andreas Kofler.

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