Riunito a Trento il Consiglio Nazionale di Federcasse
Il messaggio: «Serve maggiore proporzionalità delle norme bancarie applicate alle banche cooperative»
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La richiesta di maggiore proporzionalità delle norme bancarie rispetto alla natura imprenditoriale, alle dimensioni, alla complessità degli istituti di credito (in particolare Bcc, Casse Rurali e Raiffeisen) è una delle indicazioni unanimi più significative emerse dalla seduta di oggi del Consiglio Nazionale della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e delle Casse Rurali, tenutasi oggi a Trento alla Federazione Trentina della Cooperazione.
«È stato davvero bello ricevere dal Presidente Simoni, che è anche Vice Presidente vicario di Federcasse, l’invito a tenere qui a Trento la seduta odierna del nostro Consiglio Nazionale, – ha commentato il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba. – Gli sono particolarmente grato anche perché il dibattito consiliare ha consentito ancora una volta di registrare un impulso unanime e assai risoluto nel supportare - con la spinta delle comunità e dei territori - lo sforzo politico-culturale ancor prima che normativo di inserire elementi di “proporzionalità strutturale” nella normativa bancaria europea.»
«Le nostre cooperative bancarie, le Casse Rurali qui in Trentino, le Casse Raiffeisen in Alto Adige e le BCC in tutto il resto d’Italia hanno il diritto ad essere regolate e quindi vigilate in modo adeguato rispetto alla propria natura imprenditoriale, alle dimensioni, alla complessità. – Ha continuato Augusto dell’Erba. – Ciò indipendentemente dal fatto di essere affiliate ad un Gruppo Bancario Cooperativo come i Gruppi Cassa Centrale e Iccrea o di aderire ad un IPS come il Raiffeisen IPS.»
«Ringrazio il presidente dell’Erba che ha voluto organizzare qui a Trento la riunione del Consiglio nazionale di Federcasse – ha affermato il presidente della Federazione Roberto Simoni – è un riconoscimento importante per la Federazione e per il sistema di credito cooperativo trentino.
«Registro con estremo favore l’impegno costante, oggi rilanciato con determinazione, per far sì che la normativa bancaria europea riconosca un criterio di proporzionalità, essenziale anche per le nostre Casse Rurali che potrebbero esercitare meglio la propria attività ed essere sempre più vicine al territorio e ai propri soci.
«Questo si tradurrebbe anche in una maggior capacità di erogare credito con minori vincoli e costi di sovrastruttura dovuti ad adempimenti burocratici e amministrativi.»
Il Consiglio Nazionale ha anche affrontato - tra gli altri - anche temi relativi alle relazioni sindacali (trattativa in corso sui profili professionali), ai profili tributari (l’audizione resa da Federcasse al Senato il 14 febbraio in materia di incentivi fiscali al comparto edilizio), ai processi legislativi in corso a livello italiano ed europeo, alla formazione tecnico-identitaria, alla revisione cooperativa.
In apertura, come sempre, la rapida rassegna mensile sull’andamento delle principali voci (raccolta, impieghi, qualità del credito, redditività, diffusione nei territori) con un breve approfondimento sulle principali novità della letteratura scientifica relativa alle banche cooperative.
La presenza del credito cooperativo sul territorio nazionale: 227 istituti, 1,4 milioni di soci, oltre 4mila sportelli. 142 miliardi di impieghi
Al novembre 2022 (ultimi dati disponibili) operavano in Italia 227 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen, con 4.106 sportelli.
Le Bcc, Casse Rurali e Raiffeisen sono l’unica presenza bancaria in 704 Comuni, 603 dei quali con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. I soci sono 1.398.027, in crescita del 2,1% su base d’anno.
Gli impieghi lordi a clientela sono pari a 142,1 miliardi (+2,6% su base d’anno a fronte del +1,5% rilevato nell’industria bancaria).
Nel dettaglio gli impieghi delle BCC rappresentano il 24% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 23% alle attività legate al turismo, il 23% all’agricoltura, il 14% di quanto erogato al settore delle costruzioni e attività immobiliari e l’11% dei crediti destinati al commercio.
Le quote di mercato BCC in relazione alle imprese di dimensione più ridotta costituiscono il 25,8% dei finanziamenti alle imprese con 6-20 dipendenti e il 18,8% del totale erogato alle famiglie produttrici (micro-imprese).