Inaugurata stamani la sede della Cooperativa sociale Impronte

Taglio del nastro della sede collocata in Lungo Leno Sinistro a Rovereto della cooperativa sociale nata dalla fusione delle cooperative sociali Il Ponte e Iter

Rappresenta la prima «Impronta» del cammino che, la cooperativa, traccia nella comunità della città, della Vallagarina e della provincia di Trento.
È la nuova sede della cooperativa sociale Impronte collocata in via Lungo Leno Sinistro a Rovereto.
L’iniziativa immobiliare, inaugurata stamani, è un mezzo per lo sviluppo di servizi e progetti rivolti a bambini, ragazzi e persone adulte con disabilità, ma non solo, e alle loro famiglie.
Impronte è il frutto della fusione delle cooperative sociali Il Ponte e Iter. Il nome della nuova cooperativa, da un lato, rappresenta la storia che eredita, quella delle cooperative Il Ponte e Iter. Dall’altro contiene intenzioni di futuro.
 
Le impronte, infatti, sono tracce dei cammini percorsi, ma anche segni che orientano i passi per il domani.
«La nuova sede rappresenta la realizzazione di un sogno, – ha osservato Serenella Cipriani, la presidente della cooperativa sociale Impronte. – L’importanza della fusione delle cooperative Iter e il Ponte in Impronte significa creare nuove opportunità e più servizi alle persone fragili della nostra comunità.»
Presenti all’evento anche il vicepresidente di Impronte, Rodolfo Benacchio, e il già presidente della cooperativa Iter Fabio Marega.
 

 
 I servizi della nuova sede  
All’interno della sede la cooperativa diretta da Filippo Simeoni (vicedirettore Paolo Mazzurana) propone due servizi.
Il primo è «Mystart». Nato nove anni fa, è curato da una ventina di collaboratrici e collaboratori e indirizzato a cinquanta utenti.
Mystart significa un inizio o un nuovo inizio verso degli obiettivi personali di crescita. Il nostro team è formato da educatori, psicologi, psicoterapeuti e logopedista: professionisti in grado di affrontare ed intervenire efficacemente rispetto ai diversi bisogni, con proposte differenziate e specifiche.
 
Il secondo progetto, curato nella sede di Rovereto, è «Io Domani».
Vede impegnato uno staff di dieci collaboratrici e collaboratori ed è riservato a una trentina di utenti.
È una risposta e una proposta concreta al tema dell’abitare, inteso come opportunità per l’emancipazione e il potenziamento delle autonomie della persona con disabilità.
Un progetto i cui fondamenti sono il funzionamento e l’autodeterminazione, attraverso soluzioni sperimentali e prossime alla domanda espressa dalle persone.
 
 Gli interventi  
Il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, ha evidenziato che «oggi è un buon giorno. Avete avuto la capacità di costruire e di unirvi.
«La coprogettazione è la cifra della voglia e necessità di lavorare insieme. La nostra civiltà dipende da quanto la nostra società è capace di essere inclusiva.»
All’evento inaugurale sono intervenuti anche Mauro Previdi, assessore comunale alle politiche sociali, e Alberto Scerbo, vicepresidente della Comunità della Vallagarina.
 
«Un'aggregazione importante che rafforza il presidio territoriale del privato sociale, un pilastro nel nostro Trentino, e la capacità di essere innovatori nel sostegno alle persone diversamente abili e alle loro famiglie, con un'attenzione all'insieme delle fragilità», – così l'assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli, in rappresentanza dell'assessore alla salute e disabilità Stefania Segnana e della Giunta provinciale.
Una nuova realtà frutto della fusione delle esperienze di Iter e Il Ponte, da circa 40 anni attive nel settore.
«Questo nuovo avvio, per il quale va dato merito anche agli amministratori delle due realtà che hanno saputo tracciare un percorso virtuoso, è la prova di un'attenzione ai bisogni che genera buone prassi e nuovi servizi.
«Dunque un valore aggiunto nella filiera che ha un forte valore di inclusione, innovazione sociale e occupazione.
«È un esempio per Rovereto, la Vallagarina e l'intero Trentino. E uno stimolo per il presidio e l'innovazione nelle politiche sociali, anche per la Provincia che sarà vicina e affiancherà la vostra esperienza – ha concluso Spinelli che ha ricordato nella stessa giornata l'ultimo saluto a Graziella Anesi, – testimone dell'impegno di chi ha saputo vivere le proprie fragilità creando valore per gli altri.»
 
All’evento hanno partecipato, inoltre, Roberto Pallanch, direttore Umse Disabilità e integrazione socio sanitaria della Provincia Autonoma di Trento, il sindaco di Ala, Claudio Soini, Marco Mozelt, capoufficio servizi socio assistenziali del Comune di Rovereto, Jeroen Vaes, direttore Dipartimento scienze cognitive dell’Università degli Studi di Trento.
Benedizione della sede affidata a padre Gianni e taglio del nastro hanno ultimato l’evento inaugurale.