Il SAIT risponde alle critiche: «Soluzione, non ricatto!»
I dettagli dell'operazione che Il Consorzio delle cooperative di consumo trentine propone ai suoi dipendenti in magazzino dfi passare a Movitrento
In riferimento all’operazione che vede Sait-Consorzio delle cooperative di consumo trentine proporre ai suoi dipendenti in magazzino il passaggio a Movitrento, si precisa quanto segue:
Il processo di dotarsi dei servizi di un’azienda specializzata in logistica, soluzione adottata dalla maggioranza degli operatori della distribuzione, è iniziato nel 2010 ed è stato un percorso sviluppato in trasparenza e con il conforto dell’approvazione di tutte le sigle sindacali.
Sempre le organizzazioni sindacali due anni fa, in occasione di un rinnovo contrattuale, chiesero di poter discutere in anticipo quando il problema delle esternalizzazioni si sarebbe posto.
Da sei mesi Sait chiede alle rappresentanze dei lavoratori un confronto, ottenendo solo dichiarazioni di indisponibilità e giornate di sciopero.
Sait propone la soluzione di un problema e non un ricatto!
Ai dipendenti che operano in magazzino l’azienda propone:
a. Il mantenimento del proprio posto di lavoro alle dipendenze dalla cooperativa Movitrento, cooperativa trentina sottoposta ai controlli della Federazione e che opera nella nostra provincia da oltre 20 anni;
b. Di svolgere lo stesso lavoro di oggi;
c. Di svolgere tale lavoro presso la stessa sede, ossia nello stabilimento di via Innsbruck;
d. Il contratto di riferimento sarà quello del commercio, al pari di quello attuale
e. Ogni collaboratore manterrà nel trasferimento alla Movitrento il proprio inquadramento, la propria anzianità di servizio oltre ad eventuali ad personam;
f. Per chi già oggi gode delle tutele previste dall’art. 18, le stesse saranno mantenute anche dopo il trasferimento;
g. Per chi lo richieda, Sait ha dato la disponibilità a liquidare il TFR maturato fino alla data del trasferimento a Movitrento;
h. Contratto integrativo Sait. Date le caratteristiche del contratto non è ipotizzabile trasferire ad altra azienda le condizioni del contratto integrativo Sait. Essendo il contratto Sait composto di una parte fissa ed una parte variabile, legata ai risultati, l’azienda si è dichiarata disposta ad erogare in via anticipata l’importo di euro 3.000 corrispondente a circa due annualità della parte fissa.
Sait si dichiara inoltre disponibile ad affrontare altre eventuali questioni, che, nei limiti della ragionevolezza, i dipendenti, o le OOSS, dovessero portare al tavolo. Questioni che andrebbero trasposte su un eventuale accordo tra le parti.
Sait è stata costretta ad avviare la procedura di mobilità, pur con le iniziative tese a contenere i disagi per i lavoratori, al fine di indurre le parti a confrontarsi con le problematiche conseguenti alla situazione del magazzino. Il rifiuto al confronto non può essere infatti una tattica per eludere i problemi che una delle parti pone all’attenzione dell’altra.
L’obiettivo di Sait non è quello di licenziare nemmeno uno dei nostri attuali dipendenti, ma non è accettabile sottrarsi a un confronto che tenda a migliorare l’organizzazione nel suo complesso.
Sait è consapevole che soltanto salvaguardando l’impresa e la sua capacità di stare sul mercato, vi sarà una prospettiva occupazionale per tutti quelli che direttamente o indirettamente oggi collaborano con Sait.