Bilancio Cassa di Trento 2021: solidità e buoni risultati
Si è tenuta oggi, anche quest’anno tramite Rappresentante designato, l’assemblea ordinaria della Cassa di Trento
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Anche quest’anno la prudenza sanitaria del distanziamento sociale ha imposto alla più grande Cassa Rurale del Trentino di effettuare l’assemblea ordinaria mediante il sistema della delega al Rappresentante Designato, la notaio Nicoletta Anderloni.
Pur rammaricandosi per l’impossibilità di incontrare i soci in presenza, il presidente Giorgio Fracalossi ha espresso soddisfazione per la partecipazione, seppure a distanza: sono stati infatti quasi 3.500 i Soci partecipanti, pari al 12% del totale della base sociale formata da quasi 29.000 Soci, con l’espressione di 3.190 voti validi. Un numero che supera quello medio di presenza «fisica» alle assemblee della Cassa.
Il rinnovo del Consiglio di amministrazione
L’assemblea ha rinnovato le cariche dei consiglieri in scadenza: due provenienti dalla base sociale della ex Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona e Val di Cembra e tre dalla ex Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana.
Eletti Paolo Frizzi e Fulvio Rigotti per Trento (confermati), e Luca Calliari, Matteo Mambelli e Matteo Barozzi per Alta Vallagarina.
A sorpresa, rimane fuori dal Cda il vicepresidente, nonché ex presidente di Alta Vallagarina e Lizzana, Adriano Orsi, autore della proposta di fusione con Trento.
Ad integrazione del Collegio Sindacale in carica, entrano inoltre a far parte Daniel Frizzera e Stefano Tomazzoni.
In occasione della prima riunione di Consiglio si provvederà alla nomina delle Commissioni Consiliari e degli incarichi agli Amministratori.
Il presidente Fracalossi ha salutato con gratitudine il vicepresidente Adriano Orsi «per il suo essenziale contributo - espresso sempre con grande equilibrio e competente saggezza - in favore della crescita del credito cooperativo trentino, nell’esercizio dei suoi molteplici mandati da amministratore della cooperazione, per oltre 28 anni».
Il bilancio della «nuova» Cassa di Trento
Evidenziando che tutti i punti dell’Ordine del giorno sono stati approvati a larghissima maggioranza dai Soci, il Direttore Paolo Pojer ricorda i numeri rilevanti del bilancio 2021 della nuova Cassa di Trento, frutto della recente fusione con la Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana. La nuova realtà cooperativa, nei dati aggregati delle due Casse a fine 2021, esprimeva in Conto Economico un utile netto di esercizio pari a 10,8 milioni di euro, un margine di intermediazione pari a 93,3 milioni di euro, quasi 27 milioni il risultato dalla gestione caratteristica lorda.
Sul piano patrimoniale il totale dell’attivo è salito a quasi 4,4 miliardi di euro, mentre le masse amministrate (cioè la somma della raccolta di risparmio e dei prestiti alla clientela) superano quota 6,8 miliardi. Il patrimonio e i fondi propri della Cassa sono pari a 300,3 milioni di euro con un Total Capital Ratio cresciuto al 22.82%, a fronte di un minimo regolamentare previsto pari al 12,30%. (Si ricorda che tale parametro rappresenta l’indicatore di solidità della Cassa: più è alto, più la banca è forte, solida e sicura).
Si tratta di risultati importanti, conseguenza diretta della scelta strategica della citata fusione, che si affianca a quella recente, ad inizio 2020, fra la Cassa Rurale di Trento e la Cassa Rurale di Lavis-Mezzocorona-Valle di Cembra.
Unioni fra importanti realtà del credito cooperativo trentino che hanno richiesto uno sforzo organizzativo enorme ed inedito, portato avanti in un momento di emergenza straordinariamente pesante e che ha permesso alla nuova Cassa di attuare un corposo piano di riduzione dei costi con una conseguente collocazione di maggiori risorse per lo sviluppo commerciale.
Tali risultati consentono ora di sostenere le incognite del futuro economico del nostro territorio e non solo, visti i collegamenti ormai globali di un’economia moderna; incognite che probabilmente in questo 2022 potranno essere ancora gravi, considerati gli strascichi delle difficoltà sanitarie causa pandemia e la terribile crisi umanitaria dalla guerra nell’est Europa.
Sarà compito del Consiglio di Amministrazione e della Direzione mettere in atto tutte le misure prudenziali a copertura dei vari rischi che Cassa di Trento, come ogni banca, deve affrontare; tuttavia, la notevole solidità costituisce una valida garanzia per assicurare un sostegno forte e responsabile a famiglie, imprese ed iniziative del territorio.
Le (tante) iniziative per il territorio
Anche nel 2021 la Cassa si è distinta nell’adozione di tutte le iniziative a sostegno di famiglie ed imprese. La Cassa ha confermato inoltre il suo imponente intervento di sostegno sociale per la crescita morale e culturale del territorio e per la rigenerazione sociale, con l’assistenza rivolta ad oltre 500 associazioni attive nei settori della promozione della cultura, dello sport, della solidarietà e della cooperazione, oltre che per servizi dedicati ai propri Soci, con un importo totale di interventi pari ad 2.439.000 euro, nel corso del 2021.
A tale importante attività sociale si affiancano le molteplici iniziative degli enti collegati alla Cassa di Trento, e cioè la Fondazione Cassa Rurale di Trento, la scuola di lingue Clm Bell, le proposte del Gruppo Giovani Cassa di Trento e della Consulta dei Soci: plurime attività, rivolte alla comunità, nei settori della formazione, dell’educazione, dell’intrattenimento, della cultura.
Infine, è stato rivolto da parte del Presidente Fracalossi un grazie di cuore a tutte le Collaboratrici e Collaboratori della Cassa, che hanno affrontato il nuovo percorso post-fusione con entusiasmo e professionalità, sapendo rispondere con altrettanto impegno e responsabilità durante la fase acuta dell’emergenza da coronavirus, e che continuano ancora oggi con la stessa passione e disponibilità.