Conto deposito vincolato: tutto su questa tipologia di conto

Le differenze giuridiche di un conto deposito vincolato e un deposito non vincolato

Chi ha intenzione di risparmiare oppure di investire i propri risparmi oggi ha diverse soluzioni sulle quali optare.
Tra queste c’è il conto corrente deposito vincolato, una moderna forma bancaria che sintetizza un conto corrente e un conto deposito di risparmio.
È perfetto, quindi, per chi vuole avere sempre una massima gestione del proprio patrimonio e vuole prestare attenzione alle spese, con la speranza di mettere da parte un po’ di soldi.
Grazie al conto vincolato, infatti, è possibile incassare interessi attivi più alti rispetto a quello di altre forme di risparmio.

 Il contratto 
A livello legale chi sottoscrive un conto corrente deposito vincolato sigla un contratto grazie al quale si impegna a mantenere sul conto appena aperto una certa cifra e per un determinato periodo di tempo, senza prelevarla o sottrarne parte.
In pratica, in questo modo, si mette a disposizione della banca una certa cifra in cambio di una percentuale di interessi attivi che verrà stabilita nel contratto stesso.

In linea di massima un conto corrente vincolato offre interessi più alti rispetto ad un libretto di risparmio, oppure un conto corrente non vincolato.
Questo perché il tasso aumenta in base alla cifra depositata e congelata, ed in base al numero di anni in cui vincoliamo tale cifra.
Insomma, più alta sarà la cifra, più lungo sarà il periodo di vincolo, più alte saranno le percentuali di guadagno che andremo a ricavarne.
 
 Differenze con il conto deposito non vincolato 
Come abbiamo detto ci sono diversi strumenti a favore dei risparmiatori. Come, ad esempio, un conto deposito non vincolato.
Le differenze tra conto deposito vincolato e conto deposito non vincolato sono diverse.
Innanzitutto il conto vincolato gode di un tasso più vantaggioso rispetto a quello offerto da un conto deposito libero. Inoltre la durata contrattuale può essere di medio periodo e si può estendere fino a 36 mesi.

Questo conto, però, è sottoposto a vincolo di durata che non permette di prelevare i soldi prima della scadenza pattuita sul contratto, previa la perdita del tasso di interesse agevolato.
Il conto deposito libero è, come dice la parola, privo di qualsiasi vincolo di durata e consente.
Questo permette dunque di prelevare le giacenze in qualsiasi momento, ottenendo comunque gli interessi concordati che vengono calcolati dal giorno del deposito sino a quello del prelevamento.

I conti senza vincolo, inoltre, consentono di operare con versamenti e prelevamenti, addebiti e accrediti.
Altra differenza sta nelle spese di apertura ed in quelle di gestione. I conti deposito vincolati non presentano spese, salvo l’imposta di bollo dovuta per legge.
Al contrario di quanto accade con i conti deposito senza vincolo che presentano, il più delle volte, spese di apertura, gestione e quelle relative all’imposta di bollo.
Il conto vincolato rientra tra quegli strumenti tutelati dal fondo interbancario di tutela dei depositi.
Si tratta di una legge europea che regola i fallimenti bancari. In questo modo, nel caso in cui la banca fallisca, le giacenze depositate su un conto vincolato, saranno garantite sino all’importo di euro centomila per ogni intestatario di conto.