L'agenzia Fitch abbassa il rating dell'Italia portandolo a «BBB»
Era «BBB+»: ora si trova a due soli gradini dal grado «junk» (non-investment)
L'agenzia internazionale di rating Fitch sostiene che in Italia i rischi di un «governo debole o instabile sono aumentati» e prevede una crescita dello 0,9% nel 2017 e dell'1,0% nel 2018.
Inoltre punta il dito sulla debole crescita dell'economia italiana e sul ritardo nel consolidamento dei conti pubblici.
La debolezza delle banche italiane aumenta i rischi al ribasso per l'economia e le finanze pubbliche.
Il più recente declassamento dell’Italia risale allo scorso gennaio quando l’agenzia canadese Dbrs aveva tolto l’ultima A alla penisola, passato da «A-low» a «BBB high», con prospettive stabili.
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato alla CNN che «stiamo crescendo, ma non abbastanza e non siamo soddisfatti. Cresceremo di più».
Per il ministro «la durata della crisi finanziaria ha lasciato profonde ferite nell’economia» e quindi la ripresa italiana è più lenta rispetto al ciclo europeo e mondiale.
Padoan sostiene anche che le «banche italiane si stanno lentamente ma sicuramente riprendendo».
Anche Mario Draghi è intervenuto sull'argomento.
«Il rischio di deflazione nell’area euro è per lo più sparito, ma la Bce si attende che i tassi di interesse restino ai livelli attuali per un periodo prolungato di tempo, ben al di là dell’orizzonte degli acquisti di asset.»
Il presidente della Bce precisa che «la crescita dell’economia dell’area euro, sostenuta dalle misure di politica monetaria della Bce, si sta rafforzando e ampliando, ma se la situazione dovesse peggiorare, la Banca centrale è pronta a intervenire».