Sostegno alle nuove imprese: approvati criteri innovativi

Adesso i finanziamenti potranno essere erogati prima, dopo una verifica preliminare di congruità

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Maggiore sostegno a chi avvia una nuova impresa, non solo per l'innalzamento della percentuale di spesa massima agevolabile, che potrà arrivare al 50% (fino a un tetto di 100.000 euro), e per l'ampliamento delle voci finanziabili, ma soprattutto per il fatto che il contributo potrà essere erogato dalla Provincia prima che la spesa sia stata effettivamente sostenuta, attraverso l'apertura un conto dedicato, e non a posteriori, come avveniva fino ad oggi.
Questi in sintesi i punti salienti della decisione della Giunta, oggi, su proposta del Vicepresidente e Assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, in merito ai nuovi criteri applicativi per la concessione di contributi alle imprese nascenti.
«Le nuove imprese – sottolinea Olivi – costituiscono la linfa della quale si nutre il tessuto economico per crescere e innovarsi. Esse scontano però una debolezza strutturale nel momento dell'avvio, soprattutto in fasi economiche complesse come quella attuale.
«Il provvedimento che abbiamo proposto tiene conto di questa analisi: se da un lato abbiamo ampliato le possibilità di sostegno e aumentato le misure di aiuto, dall’altro abbiamo fatto in modo che sia più semplice ed immediato avere a disposizione le risorse pubbliche per effettuare le spese iniziali. Con questo provvedimento, il sistema di aiuti si fa più concreto ed incisivo.»
Sarà Trentino Sviluppo, attraverso lo sportello per la nuova imprenditorialità, a provvedere alla raccolta delle domande ed all’erogazione degli interventi.
 
Rispetto all'esistente sono tre sono le novità più rilevanti contenute nella delibera licenziata oggi dalla Giunta.
L’aspetto più interessante è costituito dal nuovo modo di erogare l’aiuto alle imprese che avviano la loro attività.
In genere il contributo pubblico è messo a disposizione del beneficiario dopo che questi ha sostenuto la spesa ma per i nuovi piccoli imprenditori si è pensato ad un meccanismo per fornire in anticipo le risorse necessarie attraverso un conto corrente dedicato dal quale l’impresa può effettuare tutti i pagamenti delle spese ammesse a contributo.
Per la correttezza del sistema l’impresa è affiancata nella gestione del conto da un tutor che può essere costituito dai Centri di assistenza tecnica (CAT) delle associazioni di categoria o dagli Hub scelti come soggetti dedicati allo sviluppo dell’imprenditorialità con il bando pubblico Seed money del 2013. Il tutor è tenuto ad avallare le spese che l’imprenditore sostiene attraverso il conto dedicato.
Il Vicepresidente Olivi ha evidenziato come “questo nuovo sistema consentirà alle imprese di far fronte direttamente con le risorse pubbliche ad una quota consistente della spesa per l'avvio dell'attività, contribuendo quindi a ridurre il fabbisogno finanziario aziendale in un momento di difficoltà generale nell’acquisizione di nuova finanza, tanto più per strutture deboli quali le start up.”
 
La seconda novità riguarda l’ampliamento delle spese ammissibili.
I nuovi criteri consentono rispetto ai precedenti aiuti di ammettere ad agevolazione praticamente tutte le spese di avvio che una piccola impresa deve sostenere.
Ai costi già in precedenza ammessi per la costituzione dell’impresa, per le utenze aziendali (energia, acqua, riscaldamento, rifiuti, connessione internet) e per gli interessi sui finanziamenti sono state aggiunte le spese per l’affitto dei locali, per l’acquisto dei macchinari, attrezzature o impianti per l’avvio dell’attività e i canoni leasing.
Per le imprese giovanili e femminili sono anche ammissibili le spese per consulenze di accompagnamento all’avvio della nuova attività (prima assistenza, formazione imprenditoriale, tutoraggio, pianificazione finanziaria).
Il terzo aspetto innovativo riguarda la misura dell'intervento. La Giunta provinciale ha ritenuto di elevare al 50% la percentuale di contributo per tutte le nuove imprese che accedono agli interventi con una spesa massima ammissibile di € 100.000 a cui corrisponde quindi un contributo massimo di € 50.000.