Un mare di persone «no Green pass» sui prati del Talvera

A Bolzano si sono trovare pacificamente alcune migliaia di persone per protestare contro l’obbligo vaccinale mascherato

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Contrariamente alla manifestazione di Milano che è sfociata nella violenza che ha visto la distruzione di un gazebo dei 5 Stelle e la denuncia di 8 scalmanati, a Bolzano si è svolto il raduno di una folla oceanica sui prati del Talvera che pacificamente ha protestato contro le restrizioni imposte dal Green Pass.
Vi hanno partecipato gli esponenti più noti dei contrari al vaccino di tutta la regione e hanno preso la parola i più convincenti oratori. Ma vi hanno preso parte anche intellettuali, artisti, uomini di cultura, liberi pensatori.
 

 
Non ci sono state bandiere, né cartelloni offensivi. Sul palco sono saliti l'avvocato Renate Holzeisen e il dottor Andrea Stramezzi, protagonista delle cure domiciliari precoci, che a settembre presenterà la app mondiale Covid Healer per aiutare i medici di tutto il mondo a curare il covid nella fase iniziale, prima che peggiori.
Stramezzi ha esordito citando Schiller in tedesco con ottima pronuncia e ha fatto l'esempio dell'appendicite che nessuno aspetterebbe che diventasse peritonite, o del tumore di cui nessuno attenderebbe l'arrivo delle metastasi… «Il protocollo statale invece ancora oggi prevede vigile attesa e tachipirina».
Ha parlato anche una 24enne colpita da miocardite post Pfizer.
 

 
Ha ha fatto una divertente performance il gruppo di sanitari bresciani «La carica dei 101», guidati dall'infermiere Mariano De Mattia che ha fatto tra l'altro una parodia dell'ultima cena (con green pass), paragonato il covid alle emorroidi, che se ti siedi sono un problema (riferito al green pass obbligatorio al bar solo se ti siedi).
È stata anche raccolta una scatola di finti Green pass da portare al sindaco.
Le proteste sono state rivolte contro i divieti che entreranno in vigore dal 1° settembre, in particolare i divieti d’accesso ai mezzi di trasporto pubblici a lunga percorrenza.
 

 
Come abbiamo detto più volte, il nostro giornale non sta né dalla parte dei favorevoli né dei contrari alla vaccinazione.
Il raduno di quattro o cinquemila persone che esprimono il proprio dissidio nei confronti di un decreto ministeriale fa parte della nostra democrazia.
Il fatto che il tutto sia avvenuto senza violenza merita spazio in cronaca più delle violenze accadute a Bolzano