Le conseguenze della pandemia nei giovani
Bambine, bambini e adolescenti sono colpiti con meno violenza degli adulti, ma...
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Bambine, bambini e adolescenti sono colpiti con meno violenza degli adulti dalle gravi conseguenze legate al Covid-19.
Ciononostante, hanno percepito gli effetti indiretti della pandemia in modo sproporzionatamente più forte: alcuni giovani hanno sofferto di disturbi d'ansia e del sonno, depressione, disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi alimentari già dopo il primo lockdown nella primavera del 2020. Inoltre, si sono verificate tendenze verso comportamenti autolesionistici, aggressivi, maggiore consumo di alcol e droghe, e dipendenze in generale, anche nell’ambito dell'uso di Internet. Soprattutto i minori che già in precedenza non stavano bene, nell'attuale situazione di crisi stanno ancora peggio.
Per quanto riguarda gli effetti psicologici a lungo termine delle misure restrittive sui minori, questi non possono ancora essere valutati. Studi scientifici potranno verificare le ipotesi in merito solo negli anni a venire.
«È chiaro che la scuola è più di un luogo dove si impartisce conoscenza. È un luogo protetto con una struttura quotidiana, uno spazio vitale dove si stabiliscono importanti contatti sociali. Se manca l’apprendimento in presenza, i giovani hanno meno possibilità di coltivare le loro amicizie, sono a casa, non possono più praticare le loro consuete attività sportive o frequentare la scuola di musica, e sono sotto pressione. Se anche i centri giovanili e i loro punti di incontro sono chiusi, i giovani si ritirano ancora di più e passano molto tempo da soli. Poi nascono questioni e problemi che altrimenti avrebbero potuto compensare nella vita quotidiana», sostiene Höller.
Proprio per questo le attività sportive e ricreative, dove i giovani possono fare esercizio, rimanere attivi e mantenere i contatti sociali - mentre mantengono naturalmente le misure di sicurezza - sono così importanti.
Infatti, il danno collaterale include, oltre al calo delle opportunità educative causato dall'apprendimento a distanza e all'aumento delle anomalie e dei disturbi mentali già menzionati, la mancanza di esercizio fisico associata alle restrizioni sugli sport e le attività del tempo libero e il deterioramento dello stile di vita e delle abitudini alimentari.
I giovani sono quindi esposti a una moltitudine di rischi collaterali, le cui conseguenze oggi non si possono nemmeno prevedere. Lo Stato e la Provincia possono intervenire con aiuti finanziari quando si sono verificati danni quantificabili, e quindi tangibili.
Altri danni non possono essere risarciti: «Un giovane di 15 anni non avrà mai più 15 anni e quello che perde in questi mesi lo ha perso per sempre. L'infanzia e l'adolescenza non possono essere sostituite, né possono essere semplicemente sospese o rimandate», sottolinea la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Höller.
www.garanteinfanzia-adolescenza-bz.org trovi tutte le informazioni sul servizio.