È morto Roberto Ciotti, l’Eric Clapton italiano – Aveva 60 anni

Il cantautore, nato a Roma il 20 febbraio 1953, è stato un grande chitarrista italiano

Il caso ha voluto che vedessi in TV una sola esibizione di Roberto Ciotti proprio il 1° gennaio, l’indomani della sua scomparsa, senza che il servizio televisivo facesse cenno alla sua morte. Probabilmente era stato programmato da tempo e nessuno aveva pensato di modificare il palinsesto.
Ne rimasi affascinato e cercai subito una sua esibizione su youtube.
La trovai, era la stessa messa in onda dalla TV. Ed è quella che riproponiamo a fine articolo.
Mi spiace averlo conosciuto e apprezzato il giorno dopo che se ne era andato. L’ho apprezzato giusto in tempo per sentirne la mancanza.
Mi piace pensare che i botti di capodanno siano stati ordinati in cielo per festeggiare il suo arrivo.
G. de Mozzi

Roberto Ciotti si avvicinò al jazz e al blues, formando con Alfredo Minotti (batteria), Sandro Ponzoni (basso), Alvise Sacchi (percussioni) e Maurizio Giammarco (fiati) il gruppo di rock progressivo dei Blue Morning, con i quali nel 1973 registra l'unico omonimo, prodotto da Antonello Venditti e pubblicato dalla IT, la casa discografica di Vincenzo Micocci, su etichetta Tomorrow.
Con il gruppo partecipa, nello stesso anno, alle registrazioni dell'album «Alice non lo sa» di Francesco De Gregori.
 
Dopo l'incisione del disco forma, sempre con Ponzoni e Minotti, il trio Big Fat Mama effettua numerosi tour nel biennio 1974-1975, senza però incidere alcun album.
Conosce quindi Edoardo Bennato, con cui collabora come chitarrista negli album «La torre di Babele» e «Burattino senza fili» (collaborerà nuovamente con il cantautore partenopeo nel 1990).
Firma quindi un contratto con la Cramps, per cui pubblica i suoi primi due LP da solista, in cui si accosta al blues.
Il terzo album, Rockin' Blues del 1982, viene presentato interamente nel corso di 12 puntate del programma televisivo Mister Fantasy, condotto da Carlo Massarini.
Ha partecipato alla realizzazione delle colonne sonore dei film di Gabriele Salvatores, Marrakech Express e Turné.
 
Nel 2006 scrive la sua autobiografia edita da Castelvecchi editore e intitolata «Unplugged» a cui allega un cd acustico con i suoi grandi successi.
Il libro viene accolto con entusiasmo dalla critica e permette di conoscere nell'intimo il bluesman romano, paragonandolo a Eric Clapton.
La prefazione di Renzo Arbore infatti accorda l'enorme amore che Roberto ha per la musica.
Da tempo malato, è scomparso nel 2013 all'età di 60 anni.