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È morto l’attore Philippe Leroy. Aveva 93 anni

Il suo nome per il grande pubblico italiano resta legato all'interpretazione che diede di Yanez de Gomera nello sceneggiato Sandokan

Philippe Leroy era nato a Parigi il 15 ottobre 1930 da una famiglia aristocratica composta da militari e uomini di legge, in particolare avvocati e giudici. È stato un attore francese amato dagli italiani, particolarmente per aver interpretato la parte di Yanez nello sceneggiato Sandokan (1976). Ma era stato apprezzato anche nella parte di Leonardo da Vinci (1971) e, prima ancora in «Sette uomini d’oro» (1965).

Nel 1947 Leroy si arruolò come mozzo su un transatlantico in rotta per New York e, una volta sbarcato, rimase per un anno negli Stati Uniti.
Rientrato in Europa, nel 1953 si arruolò nell'esercito francese e combatté in Indocina come sottotenente nel Régiment étranger de parachutistes della Legione straniera.
Nel 1958, come tenente paracadutista della riserva, partecipò alla guerra d'Algeria; è stato insignito di due Legion d'onore e di una croce al valor militare per il suo comportamento nelle campagne d'Indocina e di Algeria.
Si congedò con il grado di capitano.
 
Nel 1960 esordì come attore nel capolavoro drammatico-minimalista Il buco di Jacques Becker, al fianco di Jean Keraudy e Michel Constantin.
Si trasferì in Italia nel 1962 per motivi politici ed ebbe un grande successo nelle pellicole «Leoni al sole» (1961), «Il terrorista» (1963), «Frenesia dell'estate» (1964), «Le voci bianche» (1964), «Sette uomini d'oro» (1965), il suo seguito «Il grande colpo dei 7 uomini d'oro» (1966) e «Che notte, ragazzi!» (1966).
 
Ha interpretato numerosi lungometraggi, fotoromanzi e serie televisive, e ha diviso la sua carriera tra Francia e Italia; la sua più celebre interpretazione televisiva italiana è quella nello sceneggiato «La vita di Leonardo da Vinci» (1971) di Renato Castellani; un'altra sua celebre interpretazione è quella di Yanez de Gomera, il compagno di Sandokan, nell'omonimo sceneggiato del 1976.
Tra le altre interpretazioni, «State buoni se potete» (1983) di Luigi Magni, dove interpreta sant'Ignazio di Loyola, al fianco di Johnny Dorelli (san Filippo Neri) e Renzo Montagnani (Mastro Iacomo/Satana), il poliziesco «Milano calibro 9» (1972) di Fernando Di Leo, al fianco di Gastone Moschin e Mario Adorf e il comico «Teste di cuoio» (1981); è apparso inoltre anche nella miniserie «Il corsaro» (1985) e nel film «Nikita» (1990) di Luc Besson.
 
Nel 1997 ha accettato una parte nella serie «Noi siamo angeli», con Bud Spencer e Philip Michael Thomas, mentre nel 2008, 2009 e 2011 ha partecipato alla sesta e alla settima stagione di «Don Matteo» con Terence Hill, nel ruolo del vescovo.
 
Appassionato di paracadutismo, scoperto a 56 anni benché a 23 anni fosse già tenente paracadutista nella Legione straniera, ha all'attivo più di 2000 lanci.
Nell'aprile 2011 ha trascorso 12 giorni in Afghanistan con i paracadutisti italiani come inviato speciale, quando il contingente italiano era composto dalla brigata Julia comandata dal generale Bellacicco. Lo vediamo a Herat nella foto a pié di pagina con l'amico e collega Ubaldo Cordellini.
 
Il 1° settembre 1990 ha sposato la giornalista Silvia Tortora, figlia del conduttore televisivo e uomo politico Enzo, da cui ha avuto due figli, Philippe e Michelle e che lo ha lasciato vedovo il 10 gennaio 2022.
Ha anche un'altra figlia da un precedente legame, l'attrice Philippine Leroy-Beaulieu.
 
Philippe Leroy è morto a Roma il 1° giugno 2024, dopo lunga malattia, all'età di 93 anni.

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