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Ai Suoni delle Dolomiti le voci poliedriche delle Faraualla

Martedì 12 settembre un gruppo vocale tutto al femminile – Il 13 un soprano, un tenore e I Solisti di Verona – il 14 il Quartetto Arod – Il 15 il cantautore Foy Vance

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Faraualla - Foto Giovanni Albore.

Anche la terza settimana de I Suoni delle Dolomiti si preannuncia molto intensa.
Si comincia martedì 10 settembre, sui prati attorno alla Malga Vallesinella Alta, in un anfiteatro dominato dalle vette delle Dolomiti di Brenta, con le voci delle Faraualla: quattro poliedriche cantanti che vengono dal Sud, precisamente da Bari, e che nella loro musica mescolano diverse tradizioni e culture, partendo da quelle della terra che ha dato loro i natali.
La Puglia, per secoli punto d’incontro e di passaggio di popoli, è infatti presente nel “suono” che connota le Faraualla, negli strumenti che accompagnano l’esecuzione, nello stesso nome del gruppo, preso a prestito da una grotta dell’altopiano delle Murge.
 
Nato nel 1995, il quartetto ha trovato un interesse comune nella ricerca sull’uso della voce attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di molteplici etnie e periodi storici. Un percorso attraverso culture lontane fra loro che nelle Faraualla trova una sintesi originale.
Il luogo del concerto si raggiunge da Madonna di Campiglio con navetta a pagamento o in automobile con parcheggio a pagamento negli orari in cui è consentito (mobilita.campigliodolomiti.it), per poi proseguire sul sentiero delle Cascate Alte (1h di cammino, dislivello 200 metri, difficoltà E).
Oppure a piedi imboccando via Vallesinella e seguendo le indicazioni del sentiero dell’Orso (1h15 di cammino, dislivello 200 metri, difficoltà E).
Per il ritorno, si consiglia di seguire il sentiero n° 382 fino al Rifugio Vallesinella e poi proseguire verso Madonna di Campiglio (1h15 di cammino, dislivello 200 metri, difficoltà E). In caso di maltempo il concerto si svolgerà alle ore 17.30 al Palazzo Lodron Bertelli di Caderzone Terme.
 

Quartetto Arod - Foto © Julien Benhamou.
 
Altre voci, ma di impronta lirica, risuoneranno venerdì 13 settembre in mezzo ai prati di Villa Welsperg, in Val Canali: quelle del soprano Lana Kos, una delle stelle più brillanti del panorama operistico mondiale, e del tenore georgiano Mikheil Sheshaberizde.
Con loro, I Solisti di Verona, ensemble formato da musicisti prime parti dell’Orchestra dell’Arena di Verona che da molti anni collaborano in vari progetti artistici: Gunther Sanin al violino, Giampiero Sobrino al clarinetto, Sara Airoldi al violoncello e Roberto Corlianó al pianoforte, curatore delle trascrizioni.
Il concerto avrà una dedica speciale: Giacomo Puccini, nel centenario della morte di uno dei più grandi compositori operistici.
Opere come La Bohème, Tosca e Turandot sono infatti ammirate ovunque per la loro bellezza melodica, profondità emotiva e potente drammaturgia.
Saranno proprio le più famose arie e duetti delle opere del compositore toscano a incantare il pubblico sui prati di Villa Welsperg, ai piedi delle Pale di San Martino.
Il luogo del concerto è raggiungibile a piedi da Tonadico lungo il sentiero Tonadico-Cimerlo ore 1.20 di cammino, dislivello 300 metri, difficoltà T) oppure in automobile da Primiero seguendo le indicazioni per la Val Canali (parcheggi fino a esaurimento). In caso di maltempo: Auditorium Intercomunale di Primiero (ore 17.30).
 
Questo a Villa Welsperg in Primiero è il primo dei quattro concerti «accessibili» previsti in questa edizione del Festival, progetto sperimentato per la prima volta nell’edizione 2023 con l’obiettivo di rendere alcune delle date del festival accessibili a nuovi pubblici.
La scommessa è fare del Trentino un luogo più accessibile e inclusivo, in cui ogni persona, a prescindere dalle proprie condizioni fisiche o psicologiche, possa sentirsi accolta, e un punto di riferimento nazionale fra le destinazioni turistiche inclusive, affidabili e organizzate.
Nei luoghi dei quattro concerti sarà garantita l’assistenza alle persone con disabilità. In particolare, un supporto per consentire di raggiungere il luogo del concerto - anche grazie a speciali mezzi e bike inclusivi, compresi alcuni nuovi modelli di Joelette dotati di assistenza elettrica.
Per le persone con disabilità uditiva, la possibilità di utilizzare gli speciali zainetti Subpac.
Per iscriversi e richiedere i servizi di supporto e accompagnamento dal parcheggio al luogo dell'evento, così come l'utilizzo dei Subpac sarà sufficiente contattare Re-Moove, azienda trentina specializzata in mobilità inclusiva (www.re-moove.it/) attraverso l’indirizzo e-mail dedicato o i numeri a disposizione, compreso Whatsapp. Questi i contatti: isuoniaccessibili@re-moove.it – Tel. 0464 076840 - Whatsapp 351 7181793
 

I solisti di Verona.
 
Sabato 14 settembre, nell’incantevole e aspro paesaggio del Lagorai, tra acque, prati e rocce punteggiate di licheni, sulle sponde dei Laghi di Bombasèl in val di Fiemme, sarà la volta del Quartetto Arod, uno dei più prestigiosi quartetti d’archi oggi in attività.
Fondato in Francia nel 2013, il Quartetto Arod si è imposto in numerosi concorsi, ad iniziare dal Primo Premio al Concorso Musicale Internazionale «ARD» di Monaco conseguito nel 2016.
Nel 2017 è stato designato come ‘BBC New Generation Artist’ e l’anno dopo ‘ECHO Rising Star’. Il Quartetto Arod collabora con artisti di fama quali i violisti Amihai Grosz, Antoine Tamestit e Mathieu Herzog, i pianisti Eric Le Sage, Alexandre Tharaud e Adam Laloum, i violoncellisti Raphaël Pidoux e Kyril Zlotnikov e molti altri ancora.

In occasione del concerto per I Suoni delle Dolomiti, il Quartetto Arod eseguirà due capolavori del repertorio cameristico: il Quartetto op. 76 n.6 in Mi bem.
Maggiore, HOB. III:80 di Joseph Haydn e il Quartetto per archi n.3 in La Maggiore op. 41 n.3 di Robert Schumann.
I Laghi di Bombasèl si raggiungono da Cavalese con cabinovie Alpe Cermis e seggiovia Lagorai fino al Paion, e poi a piedi (ora 1 di cammino, dislivello in salita 200 metri, difficoltà E).
Recupero in caso di maltempo presso il Teatro Comunale di Tesero (ore 17.30).


Foy Vince.
 
Domenica 15 il Festival darà quindi spazio alla canzone d’autore internazionale con l’irlandese Foy Vance, songwriter moderno e raffinato, dalla voce unica, che trae ispirazione dalla ricca storia musicale del sud degli Stati Uniti.
Il suo concerto si svolgerà nei pressi di Bait del Germano, tra le praterie in quota della dorsale a sud di Cima Paganella, da dove è possibile osservare laghi da un lato e profili di pareti, campanili, tra nuvole e nebbie in movimento, dall’altro: la catena centrale delle Dolomiti di Brenta.   
Foy Vance ha pubblicato da indipendente il suo album di debutto Hope nel 2007, raccogliendo nel giro di poco tempo il plauso di fan e di colleghi musicisti.
Con il secondo album, Joy of Nothing, ha ricevuto molte critiche positive e inviti in tournée in tutto il mondo da parte di star del calibro di Ed Sheeran, Bonnie Raitt, Snow Patrol e Elton John. Foy è stato il secondo artista a firmare per Gingerbread Man Records, l’etichetta di Ed Sheeran, con il quale ha anche collaborato alla realizzazione di alcune canzoni.

Nel 2020 ha lanciato la serie di podcast The Vinyl Supper, in cui parla di musica, cibo e storie di vita con ospiti speciali e amici del mondo della musica, della poesia e del cinema.
Al luogo del concerto si arriva da Andalo con telecabina Laghet Gaggia e con seggiovia Paganella 2; poi a piedi lungo strada forestale 610 (ore 1.15 di cammino, dislivello 150 metri, difficoltà E). Oppure da Andalo con telecabina fino a Doss Pelà poi a piedi:
lungo strada forestale 610 (ora 1.30 di cammino, dislivello 150 metri, difficoltà E) o lungo il sentiero nr. 606 verso Malga Terlago e Passo Sant’Antonio e poi il nr. 602 fino a Cima Canfedin e Passo San Giacomo (ore 2.45 di cammino, dislivello 400 metri, difficoltà E).
In caso di maltempo il concerto si terrà alla Sala Congressi di Molveno (ore 17.30)

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