Dellai torna all’Aquila a due anni dal terremoto dell’Abruzzo
Il grazie del presidente Napolitano per l'impegno nella ricostruzione
«Essere qui oggi, in mezzo a tante
persone che ancora soffrono per la perdita dei loro cari - ha detto
Dellai - è la testimonianza dell'impegno della nostra comunità che
sa quanto sia importante agire nell'emergenza ma anche continuare a
"esserci, nel difficile cammino della ricostruzione.»
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai,
ha spiegato così la sua partecipazione alla solenne cerimonia
celebrata stamani a L'Aquila nella basilica Santa Maria di
Collemaggio alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei
ministri, Gianni Letta e di molte altre autorità civile, religiose
e militari.
Stamani la presenza di Napolitano, in una chiesa gremita e resa
ancora più suggestiva dall'impalcatura di acciaio che obbliga a
ricordare quanto possa essere devastante la natura, è stata un dono
per gli aquilani.
Lo ha sottolineato anche il vescovo Giuseppe Molinari nell'omelia
che ha toccato in alternanza i temi del dolore, della fede, della
speranza. Poi il momento più toccante: la lettura, uno dopo
l'altro, dei nomi dei 308 fra uomini, donne, bambini e anziani che
all'alba del 6 aprile di due anni fa persero la vita tra le
macerie.
Il Capo dello Stato ha salutato il presidente Dellai - giunto a
L'Aquila assieme al capo della Protezione civile trentina Raffaele
De Col - stringendogli la mano.
È dunque il grazie che il nostro Paese ha rivolto alle centinaia di
uomini e donne trentini che dal 6 maggio di due anni fa ad oggi si
sono succeduti nei vari turni con cui e' stata gestita la missione
in terra abruzzese.
la Protezione civile trentina, come abbiamo ricordato riprendendo
tutti gli articoli pubblicati sul terremoto, cominciò a mobilitarsi
immediatamente.
Già prima delle 10 del mattino la prima colonna lasciò la caserma
di Trento alla volta dell'Abruzzo.
Entro sera il primo campo era già quasi completato.
Cominciò da quel giorno un impegno straordinario, dal quale sono
scaturire non solo molte opere che hanno consentito alle comunità
colpite dal terremoto di rinascere, ma anche un vero e
proprio rapporto di amicizia e di collaborazione fra le due
comunità e le istituzioni che le rappresentano.