Un anno fa il sisma che devastò l'Abruzzo/ 1 – Il bilancio
Alle 3.32 del 6 aprile una scossa di 5,8 gradi Richter in pochi minuti distrusse gran parte del centro storico dell'Aquila e molti paesi vicini
Il bilancio è pesantissimo. 308 le
vittime, 1.600 i feriti, decine di migliaia gli sfollati.
Tra i paesi distrutti c'è anche Onna che, rasa completamente al
suolo, diverrà il simbolo della tragedia.
La macchina dei soccorsi si attiva immediatamente e a L'Aquila
arrivano anche tantissimi volontari che si mobilitano da tutta
Italia.
Tante le persone che vigili del fuoco e protezione civile riescono
a estrarre vive dalle macerie: Marta Valente, 24 anni di Bisenti,
studentessa di Medicina, viene salvata dopo 23 ore; Eleonora
Calesini, 21 anni, di Mondaino, dopo 42 ore, Maria D'Antuono, 98
anni, di Tempera, viene trovata viva dopo 30 ore, che racconterà di
aver trascorso lavorando all'uncinetto.
I feriti vengono ricoverati negli ospedali di Avezzano, Pescara,
Chieti, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni.
Tra le vittime del sisma alcuni nomi noti: Lorenzo Sebastiani,
giovane rugbysta dell'Aquila Rugby, Lorenzo Cini, pallavolista in
serie B, Giuseppe Chiavaroli, calciatore di eccellenza, quasi
l'intera famiglia del capo della redazione dell'Aquila del
quotidiano «il Centro», Giustino Parisse, che, nel crollo della
casa di famiglia, proprio a Onna, perde i due figli, Domenico e
Maria Paola, e il padre.
In quell'arco di tempo si registrando oltre 35mila scosse, una
media di una scossa ogni due minuti e mezzo.
L'Aquila, già devastata, è costretta ad affrontare la paura
costante di un nuovo sisma e ad allontanare il ricordo di quella
tragica notte.
Ecco una cronologia di quella prima tragica settimana.
6 APRILE
Sono le 3,32 quando una scossa di
magnitudo 5.8 della scala Richter devasta l'Aquila e molti dei
paesi vicini.
Il sisma viene avvertito in tutto il Centro Italia, fino a
Napoli.
Onna è il paese più colpito. Il 70% dell'abitato viene distrutto
dalla violenza del terremoto.
Immediatamente scattano soccorsi e solidarietà da tutta Italia. Sul
posto anche il premier Silvio Berlusconi.
Il governo, in una riunione straordinaria del Consiglio dei
ministri, approva lo stato di emergenza, conferisce i poteri di
attuazione degli interventi d'emergenza al Commissario delegato
Guido Bertolaso e stanzia 30 milioni di fondi per i primi
giorni.
Alla fine della giornata si contano 150 morti, 1.500 feriti e
70mila sfollati. Ma il bilancio è destinato a crescere.
Sono 100 invece le persone estratte vive grazie all'opera delle
squadre di soccorso dei Vigili del fuoco.
7 APRILE
Alle 2 del mattino un applauso liberatorio saluta il salvataggio di
Marta, 24 anni, rimasta per più di 23 ore prigioniera tra le
macerie.
Vengono trovati morti gli ultimi quattro ragazzi sepolti nella Casa
dello Studente.
In salvo anche una donna di 98 anni, che era già scampata al
terremoto della Marsica nel 1915.
I numeri sulle vittime del sisma sono discordanti. La Protezione
civile parla di 207 morti, il 118 dell'Aquila di 211 mentre altre
fonti aggiornano il bilancio a 228.
Alle 19.42 un'altra forte scossa di magnitudo 5,3 della scala
Richter provoca una vittima a Santa Rufina di Roio, piccola
frazione dell'Aquila, e il crollo della Basilica di piazza
Duomo.
In nottata una ragazza viene estratta viva dopo 42 ore sotto le
macerie. E' Eleonora Calesini, 21 anni.
8 APRILE
Si scaverà fino a Pasqua, mentre i
funerali sono annunciati per il 10 aprile alle 11.
Berlusconi annuncia che sarà introdotto il reato di sciacallaggio.
Il Vaticano lancia un appello a tutti i laboratori di restauro
d'Italia affinché adottino un'opera d'arte '«mobile'», cioè
trasportabile, rimasta danneggiata nel sisma.
9 APRILE
Si aggrava il bilancio delle vittime,
che salgono a 281, venti delle quali hanno meno di 16 anni, mentre
una nuova scossa di 3,6 gradi di magnitudo nella Scala Richter
colpisce la zona.
Napolitano, in visita all'Aquila, invita a un «esame di coscienza
collettivo sulle responsabilità» e Berlusconi annuncia lo
stanziamento di altri 70 milioni alla protezione civile e l'invio
di 600 agenti contro lo sciacallaggio.
10 APRILE
Il cardinale Tarcisio Bertone celebra
con il vescovo dell'Aquila i funerali di Stato.
Le bare allineate sul piazzale della Scuola della Guardia di
Finanza di Coppito sono 205. Presenti tutte le massime
autorità.
Il bilancio sale a 289 vittime, delle quali 20 bambini, mentre non
si ferma lo sciame sismico.
Berlusconi assicura: «Non faremo baraccopoli.» Manterrà la
parola.
11 APRILE
Sale a 293 il bilancio delle vittime,
mentre tutti i dispersi segnalati sono stati trovati, vivi o
morti.
Si smette di scavare.
12 APRILE
La messa di Pasqua viene celebrata
nelle tendopoli d'Abruzzo.
All'Aquila sono presenti sia il presidente della Camera Gianfranco
Fini sia il premier Silvio Berlusconi che assicura agli sfollati:
«Presto sarete fuori dalle tende.»
Intanto, dopo la morte di uno dei feriti ricoverati all'ospedale di
Teramo, il bilancio delle vittime sale a 294.
Berlusconi annuncia inoltre che riunirà il primo Consiglio dei
Ministri all'Aquila «che avrà come attività centrale il decreto
Abruzzo», ipotizzando come data i primi giorni della settimana dal
20 aprile in poi.
13 APRILE
Scattano le prime verifiche sugli immobili. Il 30% degli edifici
risulta inagibile, il 50% agibile e il 20% agibile con
interventi.
Ma, a una settimana dal terremoto che ha messo in ginocchio
l'Abruzzo, l'emergenza si chiama freddo. Per i giorni successivi si
attendono temperature che scendono fino a 3 gradi, mentre pioggia e
vento forte aumentano l'emergenza per il soccorso agli
sfollati.
La Protezione civile accelera il completamento delle strutture e la
consegna di stufe negli oltre 100 campi di accoglienza disseminati
tra L'Aquila e la provincia.
Dodici mesi dopo, il drammatico
bilancio |