Le casette di Onna e il disagio del prof. Claudio Eccher
La stampa è in netto contrasto con l'atmosfera di serenità e di fervore che si respirava ad Onna
È una sensazione di disagio quella
che provo leggendo la stampa di questi giorni e le polemiche
fiorite attorno alla consegna delle casette ai terremotati
d'Abruzzo, in netto contrasto con l'atmosfera di serenità e di
fervore che si respirava ad Onna il 15 settembre su quel lungo
stradone invaso di mezzi, di persone e di volontari che portava al
«villaggio della speranza».
Sui visi dei nostri volontari, che ho avuto il piacere e l'onore di
incontrare, non si leggeva alcun tratto di insoddisfazione, ma
piuttosto l'orgoglio di aver contribuito in maniera determinate
alla rinascita della speranza nei cuori degli amici abruzzesi.
Non ho colto insomma, né negli incontri con la gente, né nella
cerimonia pubblica alla quale ho avuto modo di prendere parte, in
rappresentanza del Consiglio Provinciale assieme al presidente
della Provincia Dellai, quell'atmosfera celebrativa e trionfante
tributata al nostro premier e poi variamente descritta da molti
mezzi di comunicazione. Tutti sapevano, come è stato giustamente
rimarcato, che le «belle casette» erano state donate dal
Trentino.
Certo l'emozione era percepibile, sia fra la gente, sia fra i
volontari e le autorità intervenute, ma era dovuta anche
all'orgoglio di essere riusciti a realizzare, tutti assieme e in un
unico grande progetto, una scommessa ritenuta impossibile pochi
mesi fa.
Sono i risultati ciò che conta e lo spirito di solidarietà e di
partecipazione con il quale tutto un Paese, unito in grande sforzo,
è riuscito a realizzare.
Sono questi i momenti in cui bisogna guardare più alla sostanza che
alla forma. Nei quali un Paese dimostra la sua compattezza e i
valori che sono alla base del suo stare assieme. Ecco perché -
commentando a caldo la giornata di Onna- ho detto che è sbagliato
ideologizzare i problemi e offuscare questa grande operazione di
solidarietà con polemiche o speculazioni.
È l'Italia intera che ha vinto una scommessa impensabile e bene ha
fatto Dellai a smorzare toni e polemiche, a non cadere nel
trabocchetti di D'Alema e Bersani che, da questa vicenda, volevano
trarre ulteriore materiale per i loro giochi politici.
Il Trentino, da questa vicenda, è uscito a testa alta fedele a
quello stile di discrezione e concretezza che è tipico della gente
di montagna, il resto sono solo chiacchiere improduttive.
Claudio Eccher
(Vicepresidente Consiglio provinciale)