Storia di una conferenza stampa finita in uno scontro
La Lega e la contestazione degli interventi della Provincia in Abruzzo
La Lega Nord del Trentino aveva
indetto una conferenza stampa per commentare la prassi adottata
dalla giunta Dellai per portare aiuto alle popolazioni dell'Abruzzo
colpite dal terremoto e soprattutto la mancata risposta alle
interrogazioni presentate all'esecutivo per conoscere i dettagli
dell'operazione. Alcune ore dopo la convocazione, tuttavia, il
gruppo consigliare riceveva le risposte alle loro istanze.
Una volta ricevuto il materiale richiesto, alcuni dei loro dubbi
erano stati fugati, ma la diffidenza di fondo è rimasta, sicché ci
sono stati comunicati i punti sui quali la Lega esprimeva la
propria vibrante protesta.
Alcuni di questi tuttavia li abbiamo contestati per conoscenza
diretta dei fatti.
Ne è seguita una discussione animata con il sottoscritto, perché
ero andato personalmente nelle zone terremotate per prendere
visione di quanto fatto dalla nostra Provincia e di conseguenza ho
contestato tutto ciò che sapevo essere diverso da come veniva
presentato in conferenza.
Devo dire che ci siamo lasciati piuttosto male, tanto vero che la
consigliera provinciale Franca Penasa ha annunciato che chiederà la
lista dei giornalisti che sono stati accompagnati in Abruzzo.
Come dire che vuole verificare come siano stati scelti i
giornalisti invitati in zona terremoto, probabilmente per vedere se
sia stata rispettata la par condicio…
Francamente non so come siano stati scelti gli altri colleghi, ma
so come è andata a me.
Un giorno l'ufficio stampa della Provincia mi ha chiesto se ero
disponibile a fare un sopralluogo nelle zone terremotate. Si
trattava di un viaggio infernale, con partenza alle 3.30 di mattina
e ritorno alle 23. Qualcosa come 1.300 km. in una giornata, venti
ore in un caldo torrido da 40 gradi all'ombra, 50° nelle tende e
60° nei bagni di plastica.
Ho accettato nonostante la mia tenera età di anni 60 perché sentivo
il dovere di farlo come segno di solidarietà nei confronti sia dei
miei connazionali sofferenti che dei miei concittadini andati ad
aiutarli.
Venti ore indimenticabili, che mi hanno fatto capire quanto la
nostra gente sia vocata al volontariato e quanto siamo in grado di
organizzarci, anche quando la direzione dei soccorsi non dipende da
noi.
Ho visto quanto la nostra gente sia disposta a lavorare senza avere
nulla in cambio.
Esattamente come ha fatto il sottoscritto, che per 20 ore di
missione non ha preso assolutamente nulla, neppure un centesimo,
essendo editore oltre che giornalista.
Nella serata di quello stesso giorno della conferenza, ho avuto
modo di parlare con il senatore Divina per chiarire alcuni punti, e
devo dire che ci eravamo lasciati in un clima di corretta
disponibilità.
Ma poiché l'indomani ho letto sui giornali locali degli articoli
che non mi hanno assolutamente soddisfatto, ho deciso di scrivere
questo pezzo.
Guido de Mozzi