Terremoto: Pasqua in Abruzzo tra dolore e speranza
Ieri a Paganica l'assessore Lia Beltrami con Raffaele De Col e don Maffeis
«I Trentini in Abruzzo stanno
facendo un lavoro eccezionale. - Ha commentato Lia Beltrami. -
Questo è il lato della nostra terra in cui ci riconosciamo. È bello
vedere che in momenti come questi il Trentino lascia da parte le
polemiche di basso profilo e si impegna con serietà e concretezza.
Da adesso in poi si lavora con un coordinamento assicurato dal
Tavolo provinciale costituito l'altro ieri. Il campo allestito a
Paganica ospita 800 persone e funziona benissimo, ma le cose da
fare sono tante - specie per dare un alloggio confortevole alle
famiglie dei terremotati - e bisogna fare presto.»
L'assessore alla solidarietà internazionale e convivenza della
Provincia autonoma di Trento ha passato la Pasqua a Paganica
insieme con il capo della Protezione civile Raffaele De Col e a don
Ivan Maffeis che ha celebrato la messa pasquale al Campo
Trento.
Duecento famiglie in Trentino hanno trascorso ieri la Pasqua senza
uno dei loro cari. Sono le famiglie dei circa 200 trentini,
appartenenti ai vari corpi che si mobilitano in questi casi con il
coordinamento della Protezione civile, attualmente impegnati in
Abruzzo a fianco dei terremotati. Anche ad esse l'assessore
provinciale Lia Belytrami ha riservato un pensiero, sottolineando
come gli sforzi dei Trentini siano di estrema importanza al fine di
portare un po' di conforto alle persone colpite dalla sciagura.
La delegazione trentina era giunta a Paganica ieri attorno alle 9.
La situazione trovata al Campo Trento è presto descritta. Il campo
ospita 800 persone ed è l'unico con tende riscaldate, acqua calda,
bagni «normali». Come si ricorderà, noi avevamo telefonato il
giorno dopo per sapere se te le tende erano riscaldate e ci era
stato risposto che non lo erano, ma che in giornata sarebbe
arrivata l'attrezzatura necessaria. Avevamo provato un certo
disappunto di fronte a tale dimenticanza, ma adesso sappiamo che
solo il Campo Trento ha il riscaldamento…
Ma la realtà diamo comunque di fronte a un'emergenza pesantissima.
La gente vive fra la tenda e l'automobile, i centri abitati sono
tutti chiusi perché pericolanti, vi sono situazioni in cui nella
stessa tenda vivono anche 12 persone, fianco a fianco.
«Per questo la prima cosa da fare, e urgentemente, - ricorda
Raffaele De Col, - è garantire a tutti i nuclei familiari
un'abitazione. Provvisoria, ma un'abitazione vera.»
Per quanto riguarda i pasti, il Campo Trento eroga circa 1.200
pasti alla volta (pranzo e cena). Altri 1.250 circa vengono
cucinati al campo allestito dai Nuvola nella località di Sassa, a
circa 20 chilometri da Paganica.
E ancora: un servizio estremamente utile è quello offerto dagli
Psicologi per i popoli, che tra l'altro hanno anche allestito una
ludoteca per i più piccoli. Accanto a loro, i volontari di «Doctor
clown» della Croce Rossa, impegnati per far tornare il sorriso a
bambini e… anche ai loro genitori. E infine il supporto
medico-sanitario.
Stanno iniziando anche i lavori di puntellazione degli edifici
pericolanti, da parte dei Vigili del fuoco volontari e permanenti,
degli uomini della Protezione civile e con il supporto dei tecnici
della Provincia.
La delegazione trentina ieri ha toccato un po' tutte queste realtà,
portando il saluto del presidente della Provincia e la benedizione
dell'arcivescovo di Trento Luigi Bressan.
Alle 11 al campo Trento 3 è stata celebrata la messa, per i
volontari trentini e per gli ospiti del campo. Ad officiarla don
Ivan Maffeis. L'assessore provinciale ha letto alcuni messaggi
inviati dai trentini ai terremotati che accompagnavano i pacchi
portati in Abruzzo dalla Croce Rossa. Il capo della circoscrizione
di Paganica ha quindi ringraziato i trentini per la speranza che
stanno portando a chi è stato così duramente colpito.
Dopo il pranzo, consumato con tutti i volontari, la visita a Sassa,
dove sono presenti i Nuvola. Quindi, nel piccolo paesino di
Cansatessa, l'incontro con il parroco don Marco Manoni, originario
del Trentino. Anche qui è stato allestito un campo profughi,
gestito direttamente dalla popolazione locale, privo però dei
servizi essenziali. Dalla delegazione trentina è venuta la
disponibilità a fare qualcosa per migliorare la situazione,
aggravata dal relativo isolamento dell'abitato.
Poi il ritorno a Paganica, dove nel pomeriggio sono arrivati i
Vigili del Fuoco della val Rendena, che hanno portato agli ospiti
del campo un gigantesco uovo di Pasqua.
Un'ultima visita ad un campo allestito presso la sede della locale
associazione del rugby ed era già il tempo dei saluti, prima del
lungo viaggio di rientro. Con la consapevolezza che molto ci sarà
da fare nel prossimo futuro, che ci sarà bisogno di dosare le forze
e di coordinare tutte le realtà interessate, per far fronte ai
bisogni di una popolazione colpita in maniera durissima, ma non
spezzata. Con la generosità e le capacità operative che da sempre
contraddistinguono l'operato dei Trentini in questi frangenti.