Terremoto. Entro tre settimane le prime casette in legno
Le tante «storie» che raccontano la solidarietà e l'intervento dei Trentini
Entro venti giorni arriveranno a
Paganica, in Abruzzo, le prime casette in legno prefabbricate che
il Trentino metterà a disposizione dei terremotati.
Stamane, nel corso di una riunione coordinata dal capo della
Protezione civile trentina Raffaele De Col, che si è tenuta presso
la sala operativa del Corpo permanente dei Vigili del fuoco, sono
state messe a punto le procedure per l'affidamento ad una serie di
ditte trentine dell'incarico di realizzare un primo lotto di 20
casette (10 a due stanze, 5 ad una stanza e 5 a tre stanze).
Complessivamente saranno un centinaio le casette che si conta di
far arrivare a Paganica entro due mesi circa. La Protezione civile
trentina ha iniziato, sempre questa mattina a Paganica, ad
effettuare i primi rilievi topografici sulle prime tre aree
individuate per l'allestimento dei primi «villaggi» destinati agli
sfollati.
Le aree sono nel territorio comunale di Paganica, in una zona a
prato vicina ad un'area di espansione edilizia, e la loro
urbanizzazione sarà affidata ai volontari.
Continua nel frattempo la delicata opera dei vigili del fuoco
trentini impegnati ad aiutare quanti hanno perso la casa a
recuperare dalle macerie i propri effetti personali, mentre nel
centro dell'Aquila gli uomini del Gruppo Ricerca Macerie, guidati
dal caposquadra Lorenzo Pegoretti, dei Vigili del fuoco permanenti
di Trento, coadiuvati dalla ditta Zampedri di Riva del Garda che ha
messo gratuitamente a disposizione uomini e mezzi, stanno cercando
sotto le macerie di una palazzina un uomo di 47 anni che risulta
ancora disperso. L'edificio è lo stesso dalle cui macerie martedì
scorso è stata estratta viva Eleonora Calesini, una ragazza
riminese di 22 anni, e purtroppo due vittime.
«Non ce ne andremo da qui fino a quando non l'abbiamo trovato -
racconta al telefono Andrea Zampedri, il titolare della ditta -
anche se sono 6 giorni che io e i miei operai non dormiamo. Siamo
qui con tre escavatori, un lavoro delicato, difficile, ma devo
ringraziare tutta la Protezione civile trentina per il grande aiuto
che ci sta dando. Anche il Nucleo elicotteri ci ha aiutato andando
a prenderci a Pescara un pezzo di ricambio per un escavatore che si
era rotto: eravamo disperati per questo, ci hanno pensato loro
facendoci risparmiare una giornata.»
Delicato e non privo di pericoli, per le continue scosse che si
avvertono ancora in Abruzzo è anche il lavoro dei vigili del fuoco
che stanno aiutando quanti hanno perso la propria casa a recuperare
dalle macerie i propri effetti personali.
«Nella sola giornata di ieri - spiega Gianfranco Cesarini Sforza,
responsabile del Servizio Prevenzione Rischi che, assieme al
comandante dei Vigili del Fuoco di Trento Silvio Zanetti, coordina
in queste ore a Paganica l'intervento dei trentini - abbiamo
effettuato 250 interventi di questo tipo. Ogni intervento viene
effettuato con una squadra di tre persone, due vigili del fuoco e
un forestale, che accompagnano la persona sulle macerie della
propria casa. Al minimo avvertimento di scossa sismica, l'ultima
l'abbiamo sentita questa mattina alle 6.30, si abbandona il luogo e
ci si mette in sicurezza e si attende poi un'ora prima di
riprendere il lavoro di recupero. Qui è ancora tutto molto
pericoloso, ed è praticamente impossibile procedere ora nei
controlli sulla stabilità degli edifici lesionati.»
Gli escavatori che fanno parte del contingente di mezzi portati in
Abruzzo dalla Protezione civile trentina lavorano a pieno ritmo,
sia per preparare le aree sulle quali sono stati allestiti i campi
profughi (450 gli sfollati che questa notte hanno potuto dormire
nelle tende riscaldate), sia per altri interventi d'emergenza come
quello effettuato oggi per ripristinare una pista di collegamento
con una stalla a monte di Paganica. La stalla, salvatasi in un
primo momento dal terremoto, è stata poi quasi interamente spazzata
via dall'acqua fuoriuscita dall'acquedotto che scende dal Gran
Sasso e che la scossa aveva tranciato: circa 200 le pecore che
hanno così potuto essere salvate.
Senza sosta è pure l'attività dei volontari dei Nuvola, che hanno
completato l'allestimento del loro terzo campo nel paese di Sassa.
Nel campo Trento 2 a Paganica è attiva da stamattina anche la
seconda cucina mobile: oltre 600 i pasti distribuiti oggi.
«Stiamo dando il massimo» spiega il presidente dei Nuvola, Giuliano
Mattei, che domani sarà nuovamente in Abruzzo accanto ai suoi
uomini.