Emergenza terremoto/ 10. Dellai: «Il Trentino farà la sua parte»

«E non la farà solo nell'emergenza, ma anche dopo, finché la comunità che ci è stata affidata non sarà in grado di camminare da sola»

«Il Trentino ha sempre avuto questa tradizione di generosità. - ha detto il Presidente Dellai alla conferenza stampa tenuta in sala operativa della protezione civile. - Non solo aiuteremo la comunità che ci è stata affidata dalla Protezione civile nazionale, ma la seguiremo anche dopo, finché non sarà in grado di camminare da sola.»
«La stampa nazionale ha parlato di aiuti offerti da tutto il mondo, - osserviamo. - Ma non ha parlato del Trentino…»
«Ci siamo abituati. - Risponde Dellai. - Ma noi non lavoriamo per avere una gratifica, lo facciamo perché va fatto. Mentre gli altri stanno pensando cosa fare e come farlo, noi abbiamo due elicotteri che lavorano ininterrottamente da stamattina, uno squadrone di 120 specialisti è già arrivato a Paganica e sta lavorando senza requie, i nostri cani da catastrofe hanno già trovato 5 persone. Morte, purtroppo… Dovevamo arrivare prima, altro che stare lì a domandarsi chi, come, dove, cosa, quando e perché…!»


Nella foto, da sinistra, il presidente dei VVFF volontari Flaim, il presidente Dellai e l'ing. De Col.

Il presidente Dellai ha fatto il punto della situazione assieme al dirigente generale della Protezione civile, Raffaele De Col, presente anche il neo presidente della Federazione dei vigili del fuoco volontari Alberto Flaim e il responsabile del 118 Trentino emergenza, dott. Alberto Zini.
«Abbiamo chiesto, e ottenuto com'è consuetudine in questi casi, - ha spiegato Dellai - una zona circoscritta ove concentrare le nostre forze ed ottimizzare al massimo gli sforzi. E ci è stata assegnata Paganica, una circoscrizione dell'Aquila che conta 7.000 abitanti. Mi pare di ricordare che, per caso, Paganica sia gemellata con Pinzolo...»

L'ingegner De Col ha tracciato le tappe della mobilitazione, le stesse che abbiamo riportato in un articolo precedente. È la sua prima emergenza da quando è responsabile della Protezione civile trentina.
«Tutto ha funzionato al minuto. Se qualcuno si chiede che senso avevano le manovre e le esercitazioni che più volte abbiamo fatto con grande impiego di mezzi, adesso ne ha la spiegazione. Al momento dell'emergenza erano reperibili i professionisti e i volontari che abbiamo mandato sul posto esattamente nei tempi previsti dalla tabella.»

Per domattina all'alba è prevista la prima uscita dei tecnici. Squadre di ingegneri, architetti e geometri avranno il compito di censire gli edifici danneggiati e la gravità delle lesioni riportate. Sarà dai loro rapporti che si potrà velocemente predisporre un piano di intervento per mettere in sicurezza gli abitati.
Nel frattempo stanno lavorando incessantemente i soccorritori. Le unità cinofile trentine stanno contribuendo nella ricerca di chi è rimasto sepolto dalle macerie, con la speranza di trarre in salvo delle persone. Purtroppo però, come abbiamo detto, oggi sono stati ritrovati solo cinque corpi, ormai privi di vita.