Forti e fortificazioni, Mellarini incontra i sindaci

Si punta ad un modello gestionale unitario di valorizzazione, oggi un costruttivo confronto con l'assessore alla cultura

Nell'ambito delle iniziative legate alla commemorazione del centenario della Grande Guerra, un ruolo decisivo rivestono i forti e le fortificazioni.
«E’ importante lo sforzo che il Trentino ha fatto e continuerà a fare per recuperare alla memoria queste vestigia, questi segni concreti, monito di un passato che non deve tornare mai più. Non solo: credo che la rete dei forti e delle fortificazioni trentine debba diventare un vero e proprio marchio, capace di coinvolgere in particolare il mondo delle scuole e dei giovani»: lo ha detto Tiziano Mellarini, assessore alla cultura della Provincia Autonoma di Trento che oggi ha incontrato i sindaci di quelle località del Trentino che ospitano, sul loro territorio, forti e fortificazioni che necessitano, in modi certamente diversi, di servizi di sorveglianza e biglietteria.

L’obiettivo dell’incontro odierno era quello di raccogliere esigenze e problematiche, anche le più diverse, per poi affidare alla Fondazione Museo storico del Trentino la proposta di un modello gestionale unitario di valorizzazione.
Un modello, si è detto, che dovrà essere un misto tra partecipazione pubblica e valorizzazione del volontariato accanto, peraltro, alle realtà private.
All’incontro odierno, accanto all’assessore Tiziano Mellarini e al dirigente del Servizio cultura, Claudio Martinelli, era presente il direttore del Museo storico, Giuseppe Ferrandi.
Diversi ovviamente i problemi sul tappeto se solo si considera come alcune realtà – basti pensare a Forte Belvedere o Forte Strino – sono già strutturate ed organizzate mentre altre muovono ora i primi passi.

Unanime il riconoscimento della bontà dell’incontro, momento in cui mettere a fattore comune una rete di idee, progetti, conoscenze. Hanno fatto sentire la loro voce i primi cittadini di Trento (per quel che riguarda la rete della «cittá fortificata»), Levico Terme con il Forte delle Benne; Tenna con il suo forte; Lavarone con forte Belvedere; Luserna con Campo Luserna; Trambileno con il forte di Pozzacchio; Riva del Garda con il sistema del Ponale e del Brione; Vermiglio con forte Strino; Grigno con il «trincerone».
Impossibilitati ad intervenire - anche se hanno fatto pervenire osservazioni e proposte - i sindaci di Predazzo con forte Dossaccio; Lardaro con forte Larino e Praso con forte Corno.