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Internati trentini in Germania, un sacrificio per la nostra libertà

La commemorazione all’indomani dell’8 settembre. Presenti il sindaco di Trento e l’assessore provinciale Achille Spinelli

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Non solo vittime, ma figure chiave nel difficile percorso che ha permesso il ritorno dell’Italia a libertà e democrazia. Sono gli internati militari italiani (ex Imi), i soldati - di cui furono 10mila i trentini, con 800 caduti nella prigionia - che non accettarono di schierarsi con il fascismo e con il nazismo e vennero internati nei campi di concentramento in Germania.
Al loro sacrificio è dedicata la cerimonia celebrata questa mattina, all’indomani dell’anniversario dell’armistizio dell’8 settembre, presso la targa affissa sul Palazzo della Provincia in piazza Dante.
 
Presente per la Provincia, assieme alle altre autorità, ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e dell’Anpi, l’assessore allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca Achille Spinelli:
«La partecipazione delle istituzioni e della società civile a questo appuntamento - così l’assessore Spinelli - è una conferma di quanto sia importante ricordare il sacrificio dei tanti trentini che, come soldati italiani, rifiutarono di servire il nazifascismo, pagando un prezzo altissimo, spesso con la vita, e di cui è giusto preservare la memoria.
«Ma è anche l’occasione per sottolineare, a beneficio in particolare delle nuove generazioni, il valore della democrazia conquistata con la Repubblica italiana. Un traguardo che per il nostro territorio ha coinciso con l’avvio del cammino dell’Autonomia sulle basi della convivenza e dello sviluppo, come abbiamo ricordato lo scorso 5 settembre nell’anniversario dell’accordo De Gasperi-Gruber. Un messaggio anche questo attuale in un mondo purtroppo segnato dall’acuirsi di guerre e conflitti.»
 
Alla cerimonia hanno partecipato fra gli altri il sindaco di Trento Franco Ianeselli, il rettore dell’università di Trento Flavio Deflorian, la presidente nazionale del’ANEI-Associazione Nazionale Ex Internati Anna Maria Sambuco, il presidente Anpi Mario Cossali, i rappresentanti dei corpi militari e civili.

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