In memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale

La pietra dei caduti alensi nella grande guerra nel Viale della Memoria a Biella

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Ci sarà anche una pietra di Ala, proveniente da passo Buole, nel grande mosaico del «Viale della Memoria» a Biella.
Il viale conduce al «Nuraghe Chervu», il monumento voluto dalla città di Biella e dal circolo culturale sardo «Su Nuraghe» per ricordare i Caduti della Prima guerra mondiale.
Il Comune di Ala ha aderito con convinzione alla richiesta degli ideatori del monumento, che aspirano a comporre il viale con un mosaico proveniente da tutti gli 8mila comuni italiani.

Il progetto partì dal circolo sardo della città piemontese «Su Nuraghe», che nel 2008, per ricordare i Caduti piemontesi e sardi della Prima guerra mondiale, costruì un nuraghe, simbolo dell'isola.
Prende il nome dal vicino torrente Cervo. Si aggiunse poi l'idea di fare un selciato, con pietre donate dai Comuni italiani: il «Viale della Memoria» sta crescendo di anno in anno.
E presto avrà anche la pietra di Ala, che avrà un significato particolare, perché conteggerà i Caduti morti con divise diverse.
Su ogni pietra è inciso il numero di Caduti della propria comunità.

La richiesta degli ideatori dell'iniziativa estesa a tutti i Comuni italiani è in particolare quella di selezionare una pietra proveniente da un luogo simbolo della Grande Guerra del proprio territorio, che raccontasse una delle pagine nere di quella che il Papa Benedetto XV ebbe a definire «l'inutile strage».
L'amministrazione alense ha quindi deciso di recuperare una pietra da Passo Buole, scenario tristemente e universalmente noto per l'uccisione di migliaia di soldati durante i combattimenti del maggio 1916, e di operare una ricerca nei cimiteri frazionali e della città, nei quali in maniera sparsa e non sempre comprensibile erano elencati i defunti della Grande Guerra.
 

 
Dopo attenta analisi, anche avvalendosi dell'aiuto degli esperti di storia locale e l'apporto dell'associazione Memores, si è arrivati ad ottenere la triste cifra di 75 persone, fra giovani e meno giovani, che morirono fra il 1914 e il 1918 per colpa del conflitto; la gran parte di perirono con la divisa austroungarica.
 
«Va ricordato – spiega l'assessora Francesca Aprone, che ha curato il progetto – che la Storia trentina, sudtirolese e friulana è molto diversa da quella delle altre regioni d'Italia, in quanto territori conquistati e all'epoca dei fatti non facenti parte del Regno d'Italia; una Storia spesso dimenticata e manomessa, e che soltanto in occasione delle commemorazioni del Centenario della Grande Guerra ha potuto finalmente godere di una ritrovata memoria collettiva e una pacificazione con il proprio passato.
«La scelta di incidere un numero che comprendesse tutti i caduti alensi a prescindere dal colore della divisa (dell'Impero o del Regno d'Italia perché irredentisti) va proprio nella direzione di una precisa volontà di rendere omaggio a uomini innocenti tutti in egual maniera, che mai avrebbero voluto farsi la guerra gli uni contro gli altri, per ricordare alla propria comunità ma anche a quella che ospiterà la pietra quanto sia fondamentale declinare gli sforzi e l'impegno amministrativo ai valori della Fratellanza fra i Popoli, in un’ottica di elaborazione di quegli accadimenti scevra di ogni retorica e convintamente protesa ai valori della Pace.»
 
Il sindaco Claudio Soini esprime a sua volta il suo ringraziamento per agli ideatori dell'area monumentale «Nuraghe Chervu» che presto ospiterà nel suo sentiero petroso anche il ricordo commosso dei Caduti di Ala.
La pietra verrà inviata in questi giorni a Biella.