«Al lavoro!»: mostra sulla migrazione trentina verso il Tirolo

Sarà inaugurata venerdì 16 dicembre a Trento alle Gallerie la mostra «Al lavoro! La migrazione trentina verso il Tirolo del nord nel XIX secolo»

Sarà inaugurata venerdì 16 dicembre a Trento alle Gallerie la mostra «Al lavoro! La migrazione trentina verso il Tirolo del nord nel XIX secolo»: un'esposizione che mette a fuoco le ricadute sociali, economiche e politiche dello spostamento di molti abitanti del Trentino verso la parte settentrionale del Tirolo nell'Ottocento. All'evento, fissato alle ore 18.00, interverranno Karl G. Berger, Mattia Gottardi, Giuseppe Ferrandi e Giovanni Gardelli.
Il giorno seguente, sabato 17 dicembre ad ore 18.00, le Gallerie ospiteranno uno spettacolo legato al tema della mostra: «Come un fiume: viaggiatori dell’impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa», con la regia di Flora Sarrubbo e musiche a cura di Renato Morelli e Cantiere TTT.
 
Sin dal tardo Medioevo il Tirolo è un territorio plurilingue. Intenso è il contatto tra le aree di lingua tedesca e quelle di lingua italiana, diversità culturali e linguistiche caratterizzano la vita della comunità.
Nel XIX secolo, sulla scia dei cambiamenti socio-economici, si rafforza il movimento migratorio. Molti abitanti del Trentino si trasferiscono nella parte settentrionale del Tirolo e trovano lavoro nella costruzione della rete ferroviaria, nel settore edile e tessile, o compiono qui gli studi universitari.
 
In seguito l’italianizzazione e le ideologie nazionalistiche sono un terreno fertile dove attecchiscono gli estremismi, e i conflitti sociali vengono reinterpretati come problemi linguistici.
L’incapacità delle élite politiche di concedere un’autonomia al Trentino favorisce ulteriormente l’esasperarsi di tali posizioni. Le tensioni raggiungono l’apice nel 1904 con i «Fatti di Innsbruck», ossia i sanguinosi scontri in cui si affrontarono studenti tedeschi di matrice nazionalistica e studenti di madrelingua italiana.
Nel Tirolo l’elemento italiano verrà percepito sempre più come un corpo estraneo, ma esso ha contribuito sino ad oggi a plasmare l’identità tirolese.
 
La mostra «Al lavoro!», che analizza la migrazione trentina da una prospettiva nord tirolese, è stata realizzata dal Museo dell’Arte Popolare Tirolese di Innsbruck in cooperazione con il Centro Migranti del Tirolo (ZeMiT); è stata allestita a Innsbruck nel 2021 in occasione dell'anno dei Musei dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e approda ora alle Gallerie, dove sarà visitabile fino al 16 aprile 2023.
Questo riallestimento, curato dal Museo dell'Arte Popolare Tirolese, è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Museo storico del Trentino e l'Ufficio emigrazione-Umst Coordinamento enti locali,politiche territoriali e della montagna della Provincia autonoma di Trento.

All'inaugurazione di venerdì 16 dicembre saranno presenti il direttore del Tiroler Landesmuseen Karl G. Berger, l'assessore agli enti locali, trasporti e mobilità della Provincia autonoma di Trento Mattia Gottardi, il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi e il dirigente generale di Umst Coordinamento enti locali,politiche territoriali e della montagna Giovanni Gardelli.
A corollario della mostra, sabato 17 dicembre alle ore 18 alle Gallerie, la Società Filarmonica di Trento propone lo spettacolo Come un fiume: viaggiatori dell’impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa.
 
Attraverso canzoni, balli, fotografie, voci, cronache, viene ricostruita una intensa pagina di storia del Trentino, dove ogni casa conserva memoria di un nonno, bisnonno, zio o lontano parente costretto a lasciare il proprio paese per andare a lavorare in terre lontane appartenenti all’immenso impero Austro-Ungarico.
Le musiche, che evocano un mondo europeo vastissimo dalle mille lingue e dai mille costumi, sono capaci di restituire le meraviglie che i trentini videro in mondi tanto diversi dalla loro patria.
Drammaturgia e regia sono di Flora Sarrubbo; le musiche sono a cura di Renato Morelli e del Cantiere TTT; in scena ci sono Diletta La Rosa, Oscar Bettin, Elida Bellon e Giulia Prete.