Il saluto del Trentino a Maria Romana De Gasperi

Oggi a Roma il funerale, vi hanno partecipato il presidente Fugatti con gli assessori Bisesti e Segnana

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Esequie solenni, stamattina a Roma, nella chiesa di Santa Chiara, per Maria Romana De Gasperi, figlia primogenita dello statista trentino, che si è spenta a 99 anni nella notte tra martedì e mercoledì.
Al funerale, che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno partecipato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, con gli assessori alla cultura Mirko Bisesti e alla salute Stefania Segnana, nonché il presidente e il direttore della Fondazione trentina Alcide De Gasperi, rispettivamente Giuseppe Tognon e Marco Odorizzi.
 
«Siamo qui per dare l'ultimo saluto della comunità trentina a una persona che ha fatto molto per il nostro territorio.
«Maria Romana De Gasperi ha seguito il padre Alcide in incarichi importanti, è stata al suo fianco e ha saputo trasmettere al Trentino aiuto e supporto in tanti momenti e occasioni.
«Le siamo grati anche per la sua attività di conservazione e valorizzazione della documentazione e, soprattutto, della figura del grande statista.»
 
«La sua è una testimonianza diretta dell'impegno portato avanti fino all'ultimo – ha aggiunto a sua volta l'assessore Bisesti, – figlia e collaboratrice del grande statista, ha saputo trasmettere, soprattutto ai giovani la conoscenza di questa figura fondamentale per il nostro territorio, per l'Italia e per l'Europa, e suoi universali valori.»
«Siamo qui anche per portare il saluto di tutta la Valsugana, di Borgo e della 'sua' Val di Sella, poiché Maria Romana trascorreva le vacanze estive proprio qui, nella casa di famiglia di Alcide De Gasperi, la ricordiamo con affetto e riconoscenza», – ha concluso l'assessore Segnana.
 
E se il presidente della Fondazione intitolata a De Gasperi, Tognon, ha evidenziato come la sua scomparsa «segni un punto di passaggio» e che la «Fondazione perde un'amica, un esempio, una donna libera e tenace», il direttore Odorizzi ha voluto ancora una volta mettere in risalto la sua grande «disponibilità» a diffondere, soprattutto fra i giovani, la conoscenza della figura del padre.