L’UE arriva nelle scuole di Trento grazie a «Visioni d’Europa»

Tra novembre e dicembre ha riscosso la partecipazione di oltre 1.000 studenti di 10 diversi licei e istituti tecnici e professionali del capoluogo

Si è chiuso ieri con Caterina Chinnici (foto), eurodeputata e magistrato antimafia, il ciclo di 5 webinar rivolti alle scuole superiori di Trento organizzato da 20 giovani volontari coordinati dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi in collaborazione con le Politiche giovanili del Comune di Trento. Un progetto nato per raccontare l’Europa ai giovani europei che tra novembre e dicembre ha interessato oltre 1.000 studenti di 10 diversi licei e istituti del capoluogo.

Un esperimento innovativo, un progetto di partecipazione e cittadinanza attiva, la dimostrazione di una sete diffusa tra i giovani di ampliare i propri orizzonti alla dimensione europea e di conoscere esperienze e punti di vista diversi che possano aiutarli a interpretare un presente spesso indecifrabile.
«Visioni d’Europa, a scuola di U.E.» è stato tutto questo: un progetto nato come ripiego dopo che la pandemia ha impedito ad un gruppo di venti giovani selezionati dalla Fondazione e dalle Politiche giovanili del Comune di Trento di partire per l’European Youth Event, il grande meeting dei giovani europei che si tiene ogni due anni a Strasburgo.
 
Ma i giovani partecipanti non si sono arresi: proprio mentre il Covid palesava la necessità ma anche i limiti della collaborazione tra gli Stati europei, hanno deciso di rinnovare il loro impegno e di trasformare il limite in possibilità.
E così, coordinati dai formatori della Fondazione hanno scelto di farsi «animatori di cittadinanza europea» e di portare sul territorio trentino e, in particolare, nelle scuole i temi e le suggestioni che avrebbero immaginato di incontrare a Strasburgo.
Dopo aver ideato tra settembre e ottobre un primo ciclo di webinar, che ha dato la possibilità a oltre 600 cittadini di conoscere un po’ meglio l’Unione europea, la loro proposta si è rivolta alle scuole trentine, trovando l’adesione di ben 10 Istituti, tra licei e scuole tecniche e professionali, e ha preso la forma di un ciclo di webinar, a cui gli studenti avrebbero potuto liberamente aderire.
E l’adesione c’è stata: circa 200 partecipanti hanno affollato la sala virtuale di ciascuno degli incontri previsti, cinque, che con cadenza settimanale sono stati proposti tra novembre e dicembre. Incontri dinamici, in cui il dibattito ha sempre preso il sopravvento sull’esposizione frontale, dimostrando la ricchezza e l’urgenza delle domande che prendono forma nelle teste dei giovani trentini, nascoste dietro agli schermi di computer e tablet.
 
«Un’esperienza importante di giovani per i giovani», – come l’ha definita l’Assessora Elisabetta Bozzarelli introducendo l’ultimo significativo incontro che si è svolto ieri e ha avuto per protagonista l’on. Caterina Chinnici, eurodeputata e magistrato, come il padre Rocco Chinnici, ideatore del pool antimafia assassinato da Cosa nostra nel 1983.
La testimonianza dell’on. Chinnici ha insistito sull’importanza di costruire reti di legalità che vadano oltre i confini non solo delle Regioni, ma anche degli Stati, per fare della tutela e del rispetto dei diritti fondamentali il vero cardine dell’identità europea.
Non solo a parole. Il suo intervento è stato la degna conclusione di un percorso tutto costruito sulla consapevolezza che, di fronte ai problemi globali dell’oggi, non vi sia altra via d’uscita che nella collaborazione e nel dialogo tra generazioni a livello europeo.

Perché, come ha ricordato l’on. Chinnici «molto di quello che possiamo fare nelle istituzioni dipende da quello che i cittadini, e soprattutto i giovani, ci chiedono per dare un indirizzo a questa Europa, che è il nostro orizzonte ed è però un work in progress che non si fa da sé».
Una cosa però è certa: «L’Unione europea ha bisogno dei giovani, della loro voce, del loro coraggio e del loro entusiasmo. E anche del loro lavoro. Ecco perché io mi auguro che possa concretizzarsi il progetto di dare vita quanto prima a un Parlamento europeo dei giovani.»
L’impegno dei giovani, non solo come promessa retorica ma come impegno reale, è stato un tema ricorrente anche negli incontri precedenti, dove gli studenti avevano potuto interagire con Leone Rizzo, funzionario del Parlamento europeo, con il climatologo Roberto Barbiero, con Antonello Guerrera, inviato a Londra di Repubblica ed esperto di Brexit, e con il prof. Marco Brunazzo, politologo dell’Università di Trento da sempre attentissimo alla dimensione europea.
 
Grazie all’interesse di molte scuole e alla appassionata mediazione dei giovani organizzatori, «Visioni d’Europa» ha saputo coinvolgere complessivamente oltre 1.000 studenti: un risultato importante che dimostra, come hanno ripetuto molti dei partecipanti, che «l’Europa la si può criticare e provare a cambiare, ma è una realtà complessa e prima di schierarsi bisogna avere la responsabilità di conoscerla a fondo.»